NOTIZIARIO del 15 ottobre 2004

 
     

Europa e Africa fra immigrazione e sviluppo : alcune proposte
di red

Quali strategie di contrasto all'immigrazione clandestina veicolata da organizzazione criminali dai Paesi CEDEAO (comunità economica dell'Africa Occidentale, che comprende 16 Stati)? Un miglioramento dell'economia locale con una maggior diffusione delle informazioni riguardo agli strumenti messi a disposizione dall'Unione Europea e con politiche di sviluppo nelle zone di provenienza dell'immigrazione, affiancati da un piu' attento controllo degli immigrati e dei richiedenti asilo politico negli stessi Paesi africani.

Sono queste le proposte di soluzione emerse a Lampedusa, dove il 9 e 10 ottobre 2004, con il patrocinio di alcuni guppi parlamentari europei come i Cristiano-democratici e l'ex ELDR, nonche' delle Regioni Lombardia e Sicilia, si e' svolta una conferenza internazionale sul tema "Europa e Africa fra immigrazione e sviluppo", promossa dall'Unione Camere Esperti Europei, ONG impegnata anche nella costituzione di una sede operativa ad Abidjan (Cote d'Ivoire) per i paesi della CEDEAO.

Al "colloquio internazionale" hanno partecipato alcuni esperti, esponenti governativi e non in rappresentanza dell'Africa sub-sahariana e l'europarlamentare Mario Borghezio, con l'intento di confrontarsi e fare una poposta per prevenire l'immigrazione illegale e favorire il diritto d'asilo. A margine dell'incontro i partecipanti hanno presenziato ad una cerimonia per la deposizione di una corona di fiori in omaggio a tutti i morti africani periti in mare durante i tentativi di sbarco a Lampedusa.

Al "colloquio" si e' discusso delle attese dei Paesi Africani dall'Europa, nonche' del contributo delle PMI italiane allo sviluppo dell'Africa, del nuovo ruolo della cooperazione, di una più efficace e trasparente politica europea verso l'Africa come soluzioni per un freno all'immigrazione. E' stato deciso dunque di impegnarsi secondo alcune direttrici:

  • Sostegno e partecipazione alla costituzione di una struttura in Abidjan come centro propulsore per tutta l'area CEDEAO (area dalla quale proviene una percentuale notevole degli immigrati clandestini) che avrà la finalità di approfondire, studiare, e predisporre progetti di sviluppo coerenti con le linee d'intervento, la vocazione territoriale, lo sviluppo e la valorizzazione delle risorse presenti nelle zone in questione. Questo centro dovrà promuovere una serie di iniziative quali: l'attività di cooperazione con Enti, Università, istituzioni locali, associazioni di imprenditori, esperti, finalizzata ad informare delle occasioni di partenariato, di joint-venture e, soprattutto delle iniziative di formazione professionale e formazione-lavoro possibili in collaborazione con enti ed imprese di area UE. Particolare attenzione sarà affidata ai progetti che prevederanno il trasferimento di know how "tecnologia", lo sviluppo della conoscenza della gestione d'impresa, dell'allargamento del tessuto piccole-medie imprese (PMI), della valorizzazione imprese di trasformazione agricola (in particolare nel settore delle erbe medicali- officinali).
  • Rilevata l'insufficienza delle informazioni sui programmi e sui finanziamenti dell'UE, si richiede di incentivare la conoscenza degli strumenti finanziari UE e/o istituzioni nazionali che, spesso, sono totalmente disconosciuti dalla stragrande maggioranza dei paesi africani interessati. In tale contesto si auspica la creazione di un'"antenna permanente dell'Unione Europea" con sede in Africa gestita dalle ONG per svolgere sia compiti di pubblicizzazione, sia di assistenza ai richiedenti ed intervenire durante tutto l'iter della procedura di finanziamento da parte della UE. Cio' - come richiesto espressamente dalle autorita' ivoriane presenti alla conferenza in un successivo colloquio con la giunta della Regione Lombardia - anche attraverso le federazioni PMI italiane, le strutture di promozione degli investimenti (ad esempio CE.PI.CI. - centro di promozione degli investimenti) le associazioni di imprenditori, e le cooperative ed aziende africane.
  • La costituzione di un Centro documentazione, riconosciuto dalla UE, dalla Regione Sicilia, e dalla Provincia Agrigento per raccogliere atti, documenti, ed ogni altro strumento necessario per la conoscenza, lo studio e l'approfondimento delle tematiche inerenti la collaborazione economica, le relazioni culturali ed ogni altra attività di natura sociale e pubblica euro-africana.
  • E' emersa inoltre la necessità di realizzare intese dirette fra i paesi del CEDEAO e le Regioni italiane a particolare vocazione industriale, artigianale, commerciale ed agricola, al fine di promuovere e realizzare iniziative di collaborazione economica e di progetti di formazione lavoro, con diretto coinvolgimento del sistema delle piccole e medie imprese.
  • la predisposizione di una struttura " leggera" di societa' civile che possa affiancare le strutture istituzionali (ambasciate e Delegazioni UE), d'intesa con le associazioni e le istituzioni locali, per far circolare l'informazione e, nel contempo, gestire o preparare la pratica amministrativa per il rilascio del permesso d'entrata in UE.
  • per gli immigrati clandestini che rientrano nelle condizioni previste per la concessione di permessi temporanei per asilo politico, e' stato evidenziato come si renda necessaria un'attenta valutazione delle singole posizioni al fine di evitare il rischio di abusi ed irregolarita'. Al fine di far attribuire la condizione di rifugiato politico direttamente in territorio africano, si e' pensato di affidare la trattazione di tale attività direttamente in concessione ad ONG riconosciute dalle istituzioni europee ed anche africane che, in collegamento con le strutture di delegazione UE, Interpol , Europol e le autorità giudiziarie e di polizia dei paesi CEDEAO, siano in grado di filtrare alla nascita tali concessioni.

Speciale Europa

Speciale diritti umani con sezione immigrazione


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