Europa
e Africa fra immigrazione e sviluppo : alcune proposte
di red
Quali strategie
di contrasto all'immigrazione clandestina veicolata da organizzazione
criminali dai Paesi CEDEAO (comunità economica dell'Africa Occidentale,
che comprende 16 Stati)? Un miglioramento dell'economia locale con una
maggior diffusione delle informazioni riguardo agli strumenti messi a
disposizione dall'Unione Europea e con politiche di sviluppo nelle zone
di provenienza dell'immigrazione, affiancati da un piu' attento controllo
degli immigrati e dei richiedenti asilo politico negli stessi Paesi africani.
Sono queste
le proposte di soluzione emerse a Lampedusa, dove il 9 e 10 ottobre 2004,
con il patrocinio di alcuni guppi parlamentari europei come i Cristiano-democratici
e l'ex ELDR, nonche' delle Regioni Lombardia e Sicilia, si e' svolta una
conferenza internazionale sul tema "Europa e Africa fra immigrazione e
sviluppo", promossa dall'Unione Camere Esperti Europei, ONG impegnata
anche nella costituzione di una sede operativa ad Abidjan (Cote d'Ivoire)
per i paesi della CEDEAO.
Al "colloquio
internazionale" hanno partecipato alcuni esperti, esponenti governativi
e non in rappresentanza dell'Africa sub-sahariana e l'europarlamentare
Mario Borghezio, con l'intento di confrontarsi e fare una poposta per
prevenire l'immigrazione illegale e favorire il diritto d'asilo. A margine
dell'incontro i partecipanti hanno presenziato ad una cerimonia per la
deposizione di una corona di fiori in omaggio a tutti i morti africani
periti in mare durante i tentativi di sbarco a Lampedusa.
Al "colloquio"
si e' discusso delle attese dei Paesi Africani dall'Europa, nonche' del
contributo delle PMI italiane allo sviluppo dell'Africa, del nuovo ruolo
della cooperazione, di una
più efficace e trasparente politica europea verso l'Africa come soluzioni
per un freno all'immigrazione. E'
stato deciso dunque di impegnarsi secondo alcune direttrici:
- Sostegno
e partecipazione alla costituzione di una struttura in Abidjan come
centro propulsore per tutta l'area CEDEAO (area dalla quale proviene
una percentuale notevole degli immigrati clandestini) che avrà la finalità
di approfondire, studiare, e predisporre progetti di sviluppo coerenti
con le linee d'intervento, la vocazione territoriale, lo sviluppo e
la valorizzazione delle risorse presenti nelle zone in questione. Questo
centro dovrà promuovere una serie di iniziative quali: l'attività di
cooperazione con Enti, Università, istituzioni locali, associazioni
di imprenditori, esperti, finalizzata ad informare delle occasioni di
partenariato, di joint-venture e, soprattutto delle iniziative di formazione
professionale e formazione-lavoro possibili in collaborazione con enti
ed imprese di area UE. Particolare attenzione sarà affidata ai progetti
che prevederanno il trasferimento di know how "tecnologia", lo sviluppo
della conoscenza della gestione d'impresa, dell'allargamento del tessuto
piccole-medie imprese (PMI), della valorizzazione imprese di trasformazione
agricola (in particolare nel settore delle erbe medicali- officinali).
- Rilevata
l'insufficienza delle informazioni sui programmi e sui finanziamenti
dell'UE, si richiede di incentivare la conoscenza degli strumenti finanziari
UE e/o istituzioni nazionali che, spesso, sono totalmente disconosciuti
dalla stragrande maggioranza dei paesi africani interessati. In tale
contesto si auspica la creazione di un'"antenna permanente dell'Unione
Europea" con sede in Africa gestita dalle ONG per svolgere sia
compiti di pubblicizzazione, sia di assistenza ai richiedenti ed intervenire
durante tutto l'iter della procedura di finanziamento da parte della
UE. Cio'
- come richiesto espressamente dalle autorita' ivoriane presenti alla
conferenza in un successivo colloquio con la giunta della Regione Lombardia
- anche attraverso le federazioni PMI italiane, le strutture di promozione
degli investimenti (ad esempio CE.PI.CI. - centro di promozione degli
investimenti) le associazioni di imprenditori, e le cooperative ed aziende
africane.
- La costituzione
di un Centro documentazione, riconosciuto dalla UE, dalla Regione Sicilia,
e dalla Provincia Agrigento per raccogliere atti, documenti, ed ogni
altro strumento necessario per la conoscenza, lo studio e l'approfondimento
delle tematiche inerenti la collaborazione economica, le relazioni culturali
ed ogni altra attività di natura sociale e pubblica euro-africana.
- E' emersa
inoltre la necessità di realizzare intese dirette fra i paesi del CEDEAO
e le Regioni italiane a particolare vocazione industriale, artigianale,
commerciale ed agricola, al fine di promuovere e realizzare iniziative
di collaborazione economica e di progetti di formazione lavoro, con
diretto coinvolgimento del sistema delle piccole e medie imprese.
- la predisposizione
di una struttura " leggera" di societa' civile che possa affiancare
le strutture istituzionali (ambasciate e Delegazioni UE), d'intesa con
le associazioni e le istituzioni locali, per far circolare l'informazione
e, nel contempo, gestire o preparare la pratica amministrativa per il
rilascio del permesso d'entrata in UE.
- per gli
immigrati clandestini che rientrano nelle condizioni previste per la
concessione di permessi temporanei per asilo politico, e' stato evidenziato
come si renda necessaria un'attenta valutazione delle singole posizioni
al fine di evitare il rischio di abusi ed irregolarita'. Al fine di
far attribuire la condizione di rifugiato politico direttamente in territorio
africano, si e' pensato di affidare la trattazione di tale attività
direttamente in concessione ad ONG riconosciute dalle istituzioni europee
ed anche africane che, in collegamento con le strutture di delegazione
UE, Interpol , Europol e le autorità giudiziarie e di polizia dei paesi
CEDEAO, siano in grado di filtrare alla nascita tali concessioni.
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