NOTIZIARIO del 30 giugno 2004

 
     

Corte europea : il velo islamico puņ essere vietato
di red

La Corte europea per i diritti dell' Uomo ha ritenuto ammissibile il divieto al velo islamico adottato dall'Universita' di Istanbul.

Il ricorso riguarda una vicenda del marzo 1998. A Leyla Sahin, studentessa di medicina, fu rifiutato l'accesso agli esami e alle lezioni perche' indossava il velo e successivamente per la stessa ragione, l' Universita' le rifiuto' l'iscrizione ad un corso e l'accesso alle lezioni.

La Corte di Strasburgo ha statuito che l'interdizione a portare il velo rappresenta "un'ingerenza nell'esercizio di manifestare la propria religione", ma questa misura puo' essere giustificata qualora si fondi "su due principi che si rafforzano e si completano a vicenda: la laicita' e l'uguaglianza".

La sentenza delle Corte avalla indirettamente la decisione del tribunale federale di Lipsia, che due giorni fa ha deliberato sulla vicenda dell'insegnante di origine afghana Fareshta Ludin che chiedeva di indossare il velo in aula.

La Corte Costituzionale tedesca, nel settembre 2003, aveva in parte dato ragione alla professoressa, riconoscendo che portare il velo islamico in classe non e' proibito dalle leggi tedesche, ma chiarendo che che la decisione finale spetta al singolo land. Pertanto la parola passava alle autorita' locali.

Una legge adottata recentemente dal Baden-Wuerttemberg stabilisce il principio di neutralita' religiosa delle scuole pubbliche, vietando velo. L'insegnante si e' appellata allora al tribunale di Lipsia ritenendo la legge discriminante per la religione mussulmana.

Ma il tribunale ha rigettato il ricorso chiudendo cosi' una battaglia durata cinque anni, in quanto ha evidenziato che il testo di legge vieta l'ostentazione di ogni simbolo religioso o politico, senza discriminare una religione in particolare.

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