NOTIZIARIO del 03 agosto 2004

 
     

Al Qaeda : Bush , notizie vecchie come certe bugie
di Rico Guillermo

Le informazioni che sono servite al governo degli Stati Uniti per suscitare allarme nel Paese sulle minacce terroristiche di Al Qaeda risalirebbero addirittura a prima dell'11 settembre.

Lo affermano il 'New York Times' e il 'Washington Post', che citano diversi funzionari dei servizi segreti di spionaggio e di sicurezza, i quali affermano che l'ultima documentazione ricevuta il mese scorso dal Pakistan che ha permesso di resuscitare i fantasmi di Osama Bin Laden contro l'America sono solo la continuazione del processo di verifica delle informazioni ricevute riguardo agli attentati dell'11 settembre 2001 e che quindi andrebbe controllato se esse sono ancora attuali.

Sarebbe un ingegnere informatico detenuto in Pakistan per diverse settimane, la cui cattura e' pero' stata resa nota solo oggi, la fonte di informazione che e' servita ai servizi di intelligence USA per alzare la guardia contro nuovi attacchi terroristici.

Mohamed Naeem Noor Khan, di 25 anni, secondo la stampa statunitense avrebbe usato e aiutato altri ad usare un sistema di comunicazioni segrete della rete terroristica Al Qaeda per cui le informazioni erano trasferite mediante messaggi codificati.

Il segretario della sicurezza nazionale USA, Tom Ridge, aveva messo in allarme domenica il Paese ed in particolare i servizi di sicurezza degli edifici finanziari di New York e Washington, nonche' del New Jersey, parlando delle istituzioni finanziarie nazionali e mondiali come di luoghi a rischio.

Senza dubbio Ridge aveva riconosciuto che le informazioni di intelligence parlavano di "possibili obiettvi" piu' che di un complotto autentico, ma la Casa Bianca aveva parlato comunque di informazioni "molto recenti" sia questa volta che il mese scorso, quando si era fatto esplicito riferimento ad arresti in Pakistan, ma secondo il Washington Post le informazioni risalgono al gennaio 2004.

Gli esperti serviti come fonti ai due giornali USA hanno specificato che Al Qaeda ricompila negli anni le informazioni su possibili obiettivi, per cui non e' possibile affermare se i dati ora conosciuti sono nuovi obiettivi o obiettivi scartati in passato. Inoltre hanno raccontato che parte dei dati ottenuti dall'intelligence vengono raccolti via internet o grazie a fonti accessibili a chiunque.

Le rivelazioni delle due prestigiose testate non faranno che aumentare le polemiche gia' scoppiate grazie ai commenti sospettosi di Howard Dean, noto esponente democratico, che ha messo in dubbio la veridicita' dei dati del governo accusando la Casa Bianca di giocare politicamente con il terrorismo.

Certo Bush ha varato ieri nuove misure di sicurezza, creando la figura di un Direttore Nazionale di intelligence che dovra' coordinare tutte le agenzie di spionaggio del Paese, ma questa decisione e' solo derivante dai consigli della commissione d'indagine sull'11 settembre, mentre la scelta dei tempi in concomitanza con l'annuncio di Ridge le da' un'altro significato.

Inoltre, delle due l'una.

O le conclusioni della Commissione d'indagine sull'11 settembre sono valide, allora i servizi di intelligence attualmente non sono ancora in grado di produrre informazioni attendibili, come non lo furono prima dell'11 settembre, quindi l'allarme di Ridge non e' giustificato.

Oppure la Commissione nel suo rapporto e' stata troppo buona con Bush, allora egli ha effettivamente utilizzato in modo strumentale e falso i pochi dati disponibili, orientando verso l'Iraq le energie del Paese ed omettendo di lavorare per prevenire attentati negli Stati Uniti.

Quest'ultima ipotesi significherebbe che egli e' solito mentire, e quindi potrebbe star mentendo anche adesso, quando un allarme su possibili attentati negli Stati Uniti potrebbe essere doppiamente utile. Dal punto di vista dei sondaggi, infatti, si tratta del tema che lo rende preferito agli occhi degli elettori americani rispetto a John Kerry, dal punto di vista pratico l'amministrazione Bush ha gia' paventato lo slittamente delle elezioni presidenziali in caso di attentato.

E non sarebbe la prima volta che Bush mostrerebbe la sua scarsa correttezza, iniziata con i conteggi elettorali, continuata con la marcata volonta' di ignorare le decisioni dell'ONU relativamente all'Iraq, manifestata con la finzione della proclamazione della fine della guerra mentre dopo mesi il suo ministro della difesa Rumsfeld continuava a parlare di guerra, anche perche' di guerra sono i bollettini quotidiani dall'Iraq, con morti civili provocate da "errori" o da ricerche di fantasmatici capi di Al Qaeda.

Fra l'altro, a ben guardare, le informazioni sulle minacce terroristiche rinvenibili in internet, vi possono anche essere create ad arte da terzi che non facciano parte di Al Qaeda. E dato il mancato rispetto mostrato dal presidente USA per la vita - anche quella dei soldati americani - non sarebbe peregrino pensare ad un attentato "fai da te" al momento giusto e nel posto giusto.

by www.osservatoriosullalegalita.org

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