COMUNICATO 22 gennaio 2008

 
     

Europa 7 e' anche un caso di libera informazione ed espressione
di Rita Guma*

Si susseguono in queste ore i commenti alla sentenza del Consiglio di Stato, che ha stabilito il pagamento di un risarcimento danni di un milione di euro a carico dello Stato italiano (cioe' di noi cittadini) per la vicenda di Europa 7, l'emittente dell'imprenditore Di Stefano, cui e' stata negeta dal 1999 la possibilita' di trasmettere sulle frequenze assegnategli, occupate da Rete 4.

L'Osservatorio sulla legalita' e sui diritti Onlus non puo' certo condividere l'entusiasmo del sottosegretario alla Comunicazioni, Paolo Romani il quale - piu' da amico del premier e imprenditore radiotelevisivo in conflitto d'interessi Silvio Berlusconi che da ministro della Repubblica - ritiene felice e conclusiva questa tappa della vicenda.

Notiamo che il supremo tribunale amministrativo ha riconosciuto la lesione del diritto dell'imprenditore Di Stefano e che a tutt'oogi quest'ultimo non si e' visto assegnare una frequenza che lo metta in condizione di trasmettere sull'80% del territorio e il 95% della popolazione, come invece dovrebbe, in virtu' della concessione ottenuta dieci anni fa e della sentenza della Corte UE (che ha condannato l'Italia al pagamento di un ulteriore risarcimento miliardario per il mancato adeguamento alle disposizioni europee).

Facciamo rilevare altresi' al ministro e ai cittadini che quello che non puo' in alcun modo essere soddisfatto ne' risarcito e' il danno procurato ai telespettatori italiani, che sono stati privati per dieci anni di una voce alternativa quale quella costotuita da Europa 7, dovendo accontentarsi del duopolio RAI-Mediaset, duopolio che si trasforma in monopolio quando al governo c'e' stato e c'e' Silvio Berlusconi, la cui famiglia controlla Fininvest. Nei progetti di Francesco Di Stefano c'era infatti l'idea di fare una televisione tutta nuova con Ğmolta informazione, indipendente dalla politica e dai grandi interessiğ.

Ricordiamo anche la questione della liberta' di espressione e mancata assegnazione delle frequenze, affrontata dalla sentenza del giugno 2008 della Corte dei diritti dell'uomo.

* presidente Osservatorio sulla legalita' e sui diritti onlus

Speciale informazione

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