Crimini contro l'umanità : prima condanna della Corte
internazionale
di
Joanna Juliani
Si è registrato ieri un importante successo della lotta
internazionale ai crimini contro l'umanità. La Corte
Criminale Internazionale (ICC) ha infatti condannato Thomas
Lubanga Dyilo - ex signore della guerra congolese - a 14 anni
di reclusione per il suo coinvolgimento nel reclutamento di
bambini soldato.
Secondo
un comunicato stampa della Corte, i giudici della Camera di
primo grado hanno anche decretato che il periodo di detenzione
a partire dalla consegna di Lubanga alla ICC, il 16 marzo
2006, fino ad oggi, deve essere detratto dalla sentenza di
14 anni di reclusione. Nel
mese di marzo, la Corte Criminale Internazionale scoprì che
Lubanga era colpevole di reclutamento e arruolamento di bambini
di età inferiore ai quindici anni nella milizia delle “Forces
Patriotiques pour la libération du Congo” (FPLC), dove dovevano
prendere parte alle ostilità nella regione orientale di Ituri
nella Repubblica Democratica del Congo, tra settembre 2002
e agosto 2003, anni in cui Lubanga era comandante in capo
della FPLC.
All’udienza pubblica della Corte, il giudice presenziante
Adrian Fulford ha spiegato che la Camera ha considerato la
gravità dei reati, e in particolare, fra le altre cose, l’estensione
del danno causato, e in particolare “il danno arrecato
alle vittime e alle loro famiglie, la natura dei comportamenti
illeciti ed i mezzi impiegati per operare il delitto, il grado
di partecipazione della persona condannata, il grado di implicazione,
le circostanze del procedimento, tempo e luogo; ed età, educazione,
condizioni economiche e sociali del soggetto condannato”.
Il giudice Fulford ha inoltre evidenziato che i crimini per
i quali è stato condannato Lubanga sono reati gravi che interessano
la totalità della comunità internazionale, osservando che
la “vulnerabilità dei bambini significa che hanno bisogno
di una protezione particolare che non si applica alla popolazione
generale, come riconosciuto da diversi trattati internazionali”.
Fulford
ha riferito che la decisione della Camera, tuttavia, riflette
vari altri fattori che coinvolgono Lubanga - ovvero la sua
collaborazione con la Corte e il suo atteggiamento rispettoso
durante il procedimento.
Il comunicato stampa della Corte ha inoltre rilevato che uno
dei tre giudici aveva scritto un’opinione disgiunta e dissenziente
su una particolare questione. Il giudice Elizabeth Odio Benito
ha dissentito infatti con decisione la maggioranza della Camera
“considerato che, a suo avviso, non tiene conto dei danni
causati alle vittime e alle loro famiglie, soprattutto a causa
delle dure punizioni e violenze sessuali subite dalle vittime
di questi crimini”.
Anche
se la durata della pena può apparire non commisurata
alla gravità ed estensione dei crimini, si tratta comuque
di un successo del diritto internazionale, dato che Lubanga
è il primo ad essere giudicato presso la ICC dal momento che
è entrata in funzione, il primo luglio 2002.
Questo
organismo è nato sulla base dello Statuto di Roma del
1998 per perseguire i crimini contro l'umanità e i
crimini di guerra commessi anche da soggetti che non siano
capi di stato o di governo ed è stato promosso da oltre
200 fra Stati e organizzazioni non governative per i diritti
umani. Può esaminare casi di individui accusati di crimini
di guerra commessi a partire dal luglio 2002. I procedimenti
possono essere avviati dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni
Unite, dal procuratore della ICC o da uno segli Stati firmatari
dello statuto di Roma e la ICC agisce di sua iniziativa solo
quando i Paesi stessi non sono disposti o in grado di indagare
o perseguire i crimini.
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