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14 luglio 2011
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Carcere : penalisti in sciopero della fame denunciano emergenza italiana
di Mauro W. Giannini

Prosegue la protesta sulla condizione delle carceri italiane portata avanti dall'Unione delle Camere Penali, i cui iscritti stanno effettuando da settimane uno sciopero di 24 ore a staffetta per sensibilizzare politica e cittadini ai problemi del carcere. Diverse iniziative pubbliche dell'UCPI accompagnano e chiariscono il significato di questa protesta. L'11 luglio è stato l'intero direttivo della Camera Penale di Milano ad effettuare un giorno di sciopero della fame, in concomitanza con la presentazione nel capoluogo lombardo di un libro- testimonianza sul carcere. Ma un incontro pubblico si e' tenuto ieri a Roma ed uno e' programmata per oggi a Monza.

Per chiarire le ragioni della protesta, un documento del Consiglio direttivo milanese ricorda le parole di Enzo Tortora "...Io credo che se c'è un posto dove sorge automatico il disgusto per questa Italia, beh questo posto è proprio la galera” scritte alle figlie, Silvia e Gaia, il 22 agosto 1983, mentre era recluso nel carcere di Bergamo. "Sono parole - affermano i penalisti milanesi - che, attraverso la sofferenza di chi li ha vergate, hanno il pregio della sintesi descrittiva. In esse, nella loro asciutta crudezza, si infrange il perenne fenomeno di rimozione con il quale la società, sotto molteplici aspetti, si ostina a non voler guardare la propria immagine riflessa dallo specchio rappresentato dall'istituzione carcere".

Dopo trent'anni, "al 31 maggio 2011 i detenuti nei 206 penitenziari italiani erano 67.174 contro i 45.511 previsti, il che equivale al 148% della capienza regolamentare. Le loro condizioni di vita sono da tempo insostenibili a causa del sovraffollamento e della inosservanza delle più elementari norme igieniche. Dalla metà di giugno il DAP ha comunicato ufficialmente l'esaurimento di tutte le risorse finanziarie destinate all'attuazione della legge Smuraglia ( l.193/2000), la legge che consente il collegamento tra la realtà carceraria ed il mondo del lavoro, con la conseguenza che tutti i contratti di lavoro che riguardano i detenuti sono a rischio mentre è da escludere che se ne possano creare di nuovi". "E' evidente, anche sotto questo profilo, - commenta il Direttivo della Camera Penale meneghina - quali sono le conseguenze rispetto al problema del sovraffollamento. Mercoledì scorso cento direttori di altrettanti istituti penitenziari si sono ritrovati sotto il Ministero della Funzione Pubblica, vestiti a lutto, per protestare contro le condizioni in cui il personale penitenziario è costretto a svolgere il proprio delicato ruolo".

Il documento ricorda la protesta dei detenuti dei 206 penitenziari italiani, che da tre mesi mettono in atto la cosiddetta "battitura": con pentole e sedie vengono percosse ritmicamente porte blindate ed inferriate. "E' il modo di protestare contro le condizioni di reclusione in spazi ridottissimi (al 6^ raggio di San Vittore sette metri quadri contengono sei persone), contro il razionamento delle docce, contro l'esiguità delle “ore d'aria”. - commenta il documento dei penalisti - Nei penitenziari, secondo la denuncia delle stesse direzioni, mancano carta igienica e detersivi. La protesta in molti di questi penitenziari si è aggravata con l'approssimarsi del periodo estivo: si rifiuta il carrello delle vivande così aderendo allo sciopero della fame che Marco Pannella ha intrapreso già dal 20 aprile scorso".

I penalisti ricordano le morti verificatesi in carcere negli ultimi mesi, come quella di Giuseppe La Piana, a Palermo: "E' il centesimo detenuto che perde la vita nelle carceri italiane dall'inizio dell'anno. Lo stesso giorno ha trovato la morte anche un internato di 45 anni dell'OPG di Aversa: la struttura ospita circa 250 internati, dall'inizio dell'anno ne sono morti sette di cui tre si sono suicidati mentre uno, privo di denti, è morto soffocato non riuscendo ad inghiottire del pane. Abbedine Kermal, marocchino, detenuto presso la Casa di Reclusione di Opera, è morto il 24 giugno scorso dopo essere rimasto per quasi dieci giorni in coma, a causa di un danno encefalico causato “da una azione traumatica di natura umana”. Queste le ultime vittime di una lista destinata drammaticamente ad allungarsi".

I penalisti milanesi condannano il silenzio del Paese "A fronte di una situazione tanto grave da essere disperata", commentando che "La classe politica ha evidentemente altro cui pensare, il Governo sembra essere troppo intento a nascondere sotto il tappeto la polvere della sua stessa litigiosità. Il ministro Alfano, segretario di nuovo conio del più importante partito della maggioranza di Governo, si dichiara preoccupato di legare la storia del proprio mandato ministeriale alla promulgazione della codificazione delle leggi antimafia: da tempo ormai da lui non un cenno sulla drammatica situazione delle carceri. A rompere questo assordante silenzio rimane la battitura dei detenuti e lo sciopero della fame di Marco Pannella" cui aderisce l'UCPI " in modo da tenere viva l'attenzione sulla drammatica condizioni di vita della popolazione carceraria".

Sempre l'11 luglio, al Circolo della Stampa di Milano, è stato presentato il libro "Quando hanno aperto la cella", di Luigi Manconi e Valentina Calderone, che il Consiglio Direttivo della Camera Penale di Milano definisce "un libro-testimonianza che racconta, argomentandone anche il perchè, come nel nostro Paese troppo spesso si possa entrare in carcere e non uscirne vivi. Ma è anche un libro che costituisce una approfondita riflessione sull'essenza dell'habeas corpus. Secondo gli stessi Autori, infatti, il libro tratta di vicende di privazione di libertà e di violenza, non tutte rimandano alla detenzione carceraria ma tutte richiamano una qualche forma e un qualche istituto di controllo e di repressione a opera dello Stato e dei suoi apparati".

"E' il tema della responsabilità dell'istituzione che superando i limiti previsti per l'esercizio legittimo della violenza o facendone ricorso senza che ve ne siano i presupposti, non è in grado di tutelare l'incolumità della persona che si trova, privata della libertà, sotto la sua custodia. - aggiunge il Direttivo della Camera Penale di Milano - E' il tema della responsabilità dello Stato che non è in grado di assicurare ai reclusi uno standard di condizioni di vita non lesivo della dignità cui ha diritto ogni essere umano. Ecco allora che il tema dell'habeas corpus diventa il fondamento dello stato di diritto, come scrivono gli Autori, la pietra angolare dell'ordinamento di una democrazia".

Ieri a Roma, presso la Sala Stampa della sede dell’Unione delle Camere Penali Italiane, si e' tenuta una conferenza stampa "per denunciare le disumane condizioni in cui versano gli istituti penitenziari italiani destinate a peggiorare durante il periodo estivo e presentare proposte concrete per fronteggiare una tale situazione emergenziale". Alla conferenza stampa, coordinata da Stefano Anastasia, sono intervenuti Luca Palamara (ANM), Cesare Antetomaso (Giuristi Democratici), Franco Corleone (Coordinatore nazionale dei garanti territoriali dei diritti dei detenuti), Rossana Dettori (CGIL-FP), Piergiorgio Morosini (Magistratura Democratica), Giuseppe Mosconi (Antigone), Ornella Favero (Ristretti Orizzonti), Valerio Spigarelli (UCPI) e Franco Uda(ARCI). Nel corso della conferenza stampa e' stato presentato il documento “Sovraffollamento: che fare?” alla cui realizzazione hanno contribuito A buon diritto, ACLI, Antigone, ARCI, Associazione nazionale Giuristi Democratici, Beati i Costruttori di Pace, CGIL – FP, Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia, Forum droghe, Magistratura Democratica, Ristretti Orizzonti, Unione Camere Penali Italiane.

Oggi a Monza, nella sala della Maddalena, alle ore 20.30, la Camera Penale di Monza ha organizzato l'incontro aperto alla cittadinanza dal titolo "Carcere: oltre l'emergenza. Una battaglia che non deve essere solitaria, un problema da non ignorare", con il dott. Massimo Parisi (Direttore del Carcere di Bollate, già Direttore del Carcere di Monza), l'avv. Mirko Mazzali (Camera Penale di Milano, membro dell’Osservatorio Carcere U.C.P.I.), Marco Cappato (Consigliere al Comune di Milano lista Bonino Pannella). Modera l'avv. Maurizio Bono, Presidente della Camera Penale di Monza.


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