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18 novembre 2011
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Internet fra libertà e diritti : resoconto 2
di staff

La conferenza ha permesso di affrontare anche aspetti più giuridici e tecnici.

L'avv. Vinicio Nardo si è soffermato sulle garanzie nel processo telematico fornendo una serie di interessanti informazioni ricavate da una ricerca UCPI-Eurispes e da una analisi del Centro Studi Marongiu secondo i quali i penalisti ritengono opportuno sfoltire il numero di atti che è necessario notificare anche all'imputato nel corso delle indagini preliminari. Nardo ha evidenziato che l'informatica deve essere utilizzata al servizio del processo, e non per realizzare un vero e proprio processo informatico, snellendo e velocizzando le procedure anche grazie alla posta elettronica certificata ed alla consultazione da remoto del fascicolo elettronico, ma senza sacrificare i principi della immediatezza, concentrazione e oralità del procedimento. A giudizio dell'avv. Nardo sono ancora troppo timide le norme finalizzate alla digitalizzaizone del sistema giudiziario mentre si è fatto di più per il sistema delle sanzioni relativo ai reati perpetrati nel corso della gestione dei dati giudiziari informatici.

L'avv Jane Mori ha affrontato il tema delle responsabilità dell'ente in caso di furti di dati personali in azienda focalizzando la sua attenzione sulla persona giuridica, vittima “privilegiata” del crimine informatico. L'avv Mori ha evidenziato come l’utilizzo di Internet, pur rappresentando una vitale opportunità per il sistema economico-sociale, possa diventare un possibile “centro di criminalità" capace di generare notevoli danni a livello globale. Illustrando lo "stato dell'arte" della tutela legislativa delle persone giuridiche nel mondo, l'avv. Mori ha inoltre evidenziato come, a fronte di un e-crime globale, la normativa sia spesso ancora confinata in ambito locale mentre occorrerebbe una risposta globale, un cui primo passo è stato compiuto con la Convenzione di Budapest. I profili della prevenzione di tali reati sono stati affrontati invece dal consulente d'azienda Daniel Roberts, forte della sua esperienza con imprese di numerosi paesi del mondo.

L'ing. Dino Bortolotto, presidente dell'Assoprovider, ha invece parlato della neutralità del trasporto di informazioni, spiegando le ragioni della “trasparenza” o “passività” del servizio fornito dai trasportatori rispetto al contenuto trasmesso tra due punti siano essi due utenti, due server oppure un utente ed un server. Sono infatti “utenti” (e non trasportatori) soggetti come Google, EBay, YouTube, qualsiasi società ad esempio che fornisca hosting, ma non lo sono le società che forniscono Housing dove è l'utente che controlla direttamente una macchina (di proprietà od affittata, reale o virtuale) e non lo sono ovviamente le società che forniscono all'utente finale l'accesso ad internet.In pratica qualsiasi protocollo. Per Bortolotto, confondere il trasporto con i servizi è un buon modo per estendere a livello legislativo le responsabilità di chi realizza i servizi anche su chi realizza solamente il trasporto.

L'avv. Mario Zanchetti ha affermato che i casi giudiziari relativi alle violazioni commesse in rete non hanno ad oggi quasi mai trovato conclusione ed ha parlato del caso Telecom, relativo alle intercettazioni illegali effettuate da alcuni responsabili della sicurezza di Telecom Italia, scoppiato nel settembre 2006, in cui è rappresentante di alcune delle parti civili. In questo caso vi sono stati fra l'altro, come è noto, furti di dati e informazioni tramite intrusioni informatiche. Il prof. zanchetti ha evidenziato che la mole dei dati raccolti e la numerosità delle vittime di dossieraggio (oltre che fegli imputati) risulta un ostacolo enorme all'ottenimento delle informazioni da parte dei difensori, in quanto non è dato sapere quali informazioni vi siano su ciascuna vittima e in quale ambito esse siano memorizzate, nè - per garantire ciascun soggetto coinvolto - è possibile verificare analizzando l'intero contenuto dei dossier illegali.

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