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Internet
fra libertà e diritti : resoconto 2
di
staff
La
conferenza ha permesso di affrontare anche aspetti più giuridici
e tecnici.
L'avv.
Vinicio Nardo si è soffermato sulle garanzie nel processo
telematico fornendo una serie di interessanti informazioni
ricavate da una ricerca UCPI-Eurispes e da una analisi del
Centro Studi Marongiu secondo i quali i penalisti ritengono
opportuno sfoltire il numero di atti che è necessario notificare
anche all'imputato nel corso delle indagini preliminari. Nardo
ha evidenziato che l'informatica deve essere utilizzata al
servizio del processo, e non per realizzare un vero e proprio
processo informatico, snellendo e velocizzando le procedure
anche grazie alla posta elettronica certificata ed alla consultazione
da remoto del fascicolo elettronico, ma senza sacrificare
i principi della immediatezza, concentrazione e oralità del
procedimento. A giudizio dell'avv. Nardo sono ancora troppo
timide le norme finalizzate alla digitalizzaizone del sistema
giudiziario mentre si è fatto di più per il sistema delle
sanzioni relativo ai reati perpetrati nel corso della gestione
dei dati giudiziari informatici.
L'avv Jane Mori ha affrontato il tema delle responsabilità
dell'ente in caso di furti di dati personali in azienda focalizzando
la sua attenzione sulla persona giuridica, vittima “privilegiata”
del crimine informatico. L'avv Mori ha evidenziato come l’utilizzo
di Internet, pur rappresentando una vitale opportunità per
il sistema economico-sociale, possa diventare un possibile
“centro di criminalità" capace di generare notevoli danni
a livello globale. Illustrando lo "stato dell'arte" della
tutela legislativa delle persone giuridiche nel mondo, l'avv.
Mori ha inoltre evidenziato come, a fronte di un e-crime globale,
la normativa sia spesso ancora confinata in ambito locale
mentre occorrerebbe una risposta globale, un cui primo passo
è stato compiuto con la Convenzione di Budapest. I profili
della prevenzione di tali reati sono stati affrontati invece
dal consulente d'azienda Daniel Roberts, forte della sua esperienza
con imprese di numerosi paesi del mondo.
L'ing.
Dino Bortolotto, presidente dell'Assoprovider, ha invece parlato
della neutralità del trasporto di informazioni, spiegando
le ragioni della “trasparenza” o “passività” del servizio
fornito dai trasportatori rispetto al contenuto trasmesso
tra due punti siano essi due utenti, due server oppure un
utente ed un server. Sono infatti “utenti” (e non trasportatori)
soggetti come Google, EBay, YouTube, qualsiasi società ad
esempio che fornisca hosting, ma non lo sono le società che
forniscono Housing dove è l'utente che controlla direttamente
una macchina (di proprietà od affittata, reale o virtuale)
e non lo sono ovviamente le società che forniscono all'utente
finale l'accesso ad internet.In pratica qualsiasi protocollo.
Per Bortolotto, confondere il trasporto con i servizi è un
buon modo per estendere a livello legislativo le responsabilità
di chi realizza i servizi anche su chi realizza solamente
il trasporto.
L'avv.
Mario Zanchetti ha affermato che i casi giudiziari relativi
alle violazioni commesse in rete non hanno ad oggi quasi mai
trovato conclusione ed ha parlato del caso Telecom, relativo
alle intercettazioni illegali effettuate da alcuni responsabili
della sicurezza di Telecom Italia, scoppiato nel settembre
2006, in cui è rappresentante di alcune delle parti
civili. In questo caso vi sono stati fra l'altro, come è
noto, furti di dati e informazioni tramite intrusioni informatiche.
Il prof. zanchetti ha evidenziato che la mole dei dati raccolti
e la numerosità delle vittime di dossieraggio (oltre
che fegli imputati) risulta un ostacolo enorme all'ottenimento
delle informazioni da parte dei difensori, in quanto non è
dato sapere quali informazioni vi siano su ciascuna vittima
e in quale ambito esse siano memorizzate, nè - per
garantire ciascun soggetto coinvolto - è possibile
verificare analizzando l'intero contenuto dei dossier illegali.
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prima parte
continua
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