Caso
Anno Zero : vogliamo il contraddittorio anche nei TG
di
Rita Guma*
Sembra
che il viceministro Romani, riprendendo un refrain di molti
esponenti dell'attuale maggioranza, ritenga che in Annozero
occorra un contraddittorio, una voce di parere opposto che
"bilanci" quella di Marco Travaglio.
Uscendo
ieri dall'incontro con il presidente della Commissione di
Vigilanza Sergio Zavoli, Romani ha infatti citato la delibera
numero 19/09 in cui Autorita' per le Telecomunicazioni, riguardo
alla puntata di Annozero del 1 maggio 2008 con Beppe Grillo,
afferma che "un adeguato contraddittorio avrebbe potuto
consentire quantomeno una informazione completa e, quindi,
imparziale... la carenza di contraddittorio ha aggravato la
lesività delle affermazioni formulata... occorreva un contradditorio
effettivo e leale".
E
va bene, signor viceministro, puo' darsi che lei abbia ragione:
perche' la RAI sia un servizio pubblico un conduttore o commentatore
in trasmissione non puo' parlare da solo ma ha bisogno di
altri che ci dicano la loro opposta opinione. Ci aspettiamo
allora che la regola valga anche per i TG, cosi' finalmente
sentiremo qualcuno dire cio' che il TG unico di Stato (e di
governo) non ci racconta e potremo ascoltare, con la stessa
durata e visibilita' di quelle che solitamente ci vengono
propinate, anche le posizioni opposte (cioe' quelle che disturbano
il manovratore) che di solito vengono soffocate in mezzo al
messaggio 'ufficiale'.
Pertanto
ci aspettiamo che Travaglio venga affiancato a Minzolini nella
direzione del TG1 o a Vespa in "Porta a Porta",
mentre la Gabanelli potrebbe andare al TG2 e Santoro al TG3.
D'altra parte, la citata delibera dell'Agcom richiama anche
il Codice Etico della Rai in cui si legge che "il pluralismo
non è solo un dovere nei confronti della collettivita' ma
un metodo di lavoro, un elemento della sua identita' di servizio
pubblico".
Un
metodo di lavoro che dovrebbe essere di tutta la RAI, non
solo di Anno Zero, tanto piu' in un contesto nazionale in
cui 3 delle 7 reti nazionali gia' sono controllate dalla famiglia
del capo del governo. O
dobbiamo pensare che si voglia la colonizzazione degli ultimi
spazi ancora gestiti da trasmissioni di informazione che fanno
informazione ed osano svelare qualche restroscena, mentre
le altre trasmissioni della RAI possono restare sbilanciate
ed autocensurate sempre in un'unica direzione?
Parafrasando
Voltaire, possiamo essere d'accordo o meno con l'impostazione
data da Santoro al programma Anno Zero e Santoro - cosi' come
Travaglio - potrebbe starci anche antipatico, ma non accettiamo
che vengano censurati i fatti che riportano, ne' accettiamo
che altre trasmissioni che non sono sotto la lente del viceministro
taglino ad arte i contenuti informativi ed in certi casi si
trasformino in celebrazioni propagandistiche offensive per
i telespettatori di un Paese sedicente democratico.
*
presidente Osservatorio
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