26 maggio 2008

 
     

Discariche e scioglimento enti locali : dubbi di legalita' e utilita'
di Rita Guma

Il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli - responsabile dell'Ambiente nel precedente governo Berlusconi - ha detto oggi a Il Giornale che i consigli comunali della Campania che si oppongono all'apertura delle discariche per risolvere l'emergenza rifiuti potrebbero essere sciolti: "Io credo nella collaborazione e nel dialogo. Ma certo se si schierassero decisamente contro la soluzione del problema si potrebbe anche procedere in tal senso".

Ricordiamo tuttavia che a norma di legge i Consigli comunali e provinciali, oltre che per infiltrazione mafiosa, possono essere sciolti solo per le seguenti ragioni (Art. 141 TU 267/00):

1. I consigli comunali e provinciali vengono sciolti con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell'interno:
a) quando compiano atti contrari alla Costituzione o per gravi e persistenti violazioni di legge, nonche' per gravi motivi di ordine pubblico;
b) quando non possa essere assicurato il normale funzionamento degli organi e dei servizi per le seguenti cause:
1) impedimento permanente, rimozione, decadenza, decesso del sindaco o del presidente della provincia;
2) dimissioni del sindaco o del presidente della provincia;
3) cessazione dalla carica per dimissioni contestuali, ovvero rese anche con atti separati purche' contemporaneamente presentati al protocollo dell'ente, della meta' piu' uno dei membri assegnati, non computando a tal fine il sindaco o il presidente della provincia;
4) riduzione dell'organo assembleare per impossibilita' di surroga alla meta' dei componenti del consiglio;
c) quando non sia approvato nei termini il bilancio.

L'unico motivo cui quindi si potrebbe far ricorso in questo caso per lo scioglimento dei comuni e' quello di ordine pubblico, ma la misura di sciglimento aggraverebbe, non ridurrebbe, i problemi di ordine pubblico, cioe' la protesta dei cittadini nei confronti delle discariche, in quanto i cittadini contestano non gia' i consigli comunali, ma la decisione del governo.

Il governo quindi nominerebbe un commissario che ne attui tutte le indicazioni e non si opponga alle decisioni in ordine alle discariche, ma la popolazione continuerebbe a dissentire e protestare, con conseguenti maggiori problemi di ordine pubblico.

Va inoltre considerato che i consigli comunali sono eletti dai cittadini con un atto democratico. Se gli enti locali operano in contrasto con la Costituzione o sono condizionati dalla mafia, lo scioglimento e' un atto di legalita', ma se vengono soppressi perche' democraticamente esprimono la volonta' popolare locale di rifiuto di una misura imposta dall'alto, si tratta ancora di una scelta di legalita'?

Oltre al fatto che il principio ispiratore sarebbe l'esatto contrario del federalismo propugnato in campagna elettorale.

Speciale rifiuti

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