22 maggio 2008

 
     

Pena di morte : il caso Kennedy alla Corte Suprema
di Claudio Giusti*

A giorni la Corte Suprema deciderà, in Kennedy contro Louisiana, la costituzionalità della pena capitale per il reato di stupro di un bambino.

Non ho dubbi che la Scotus dichiarerà la legge incostituzionale, per via della sua stupida pericolosità e della intrinseca impossibilità di valutazione oggettiva del crimine (cosa già impossibile con l’omicidio).

Ma se anche accadesse l’inverso questo non sarebbe segno di vitalità della pena di morte americana. Anzi: tutto il contrario.

La pena capitale è in crisi e in questi ultimi anni abbiamo assistito ad una sostanziale diminuzione delle condanne a morte e delle esecuzioni (passate da 300 a 100 e da 98 a 60). L’allargamento del numero di reati capitali è il tentativo di non far morire il boia di morte naturale.

Le violenze sui bambini c’erano anche 30 anni fa, ma non servivano alla trionfante macchina della morte americana. Ora invece il patibolo ha sempre più bisogno di giustificare la sua esistenza.

Fra dieci anni la pena capitale Usa sarà finita.

* membro del Comitato scientifico dell'Osservatorio

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