09 maggio 2008

 
     

USA : riprese le esecuzioni ma sistema penale ancora scadente
di Rico Guillermo*

La scarcerazione del terzo detenuto nel braccio della morte in sei mesi in Carolina del Nord, avvenuta la scorsa settimana, genera nuovi interrogativi circa il fatto che gli Stati celebrino con accuratezza i processi che prevedono la pena capitale, e cio' anche alla luce dell'esecuzione che martedi' notte ha posto fine in Georgia ai sette mesi di moratoria di fatto registrata in tutti gli USA.

Marted́ sera, infatti, dopo che la Corte Suprema e' rifiutata di fermarla, lo Stato della Georgia ha effettuato la prima esecuzione dopo che la Corte ha stabilito che il mese scorso che l'iniezione letale non e' incostituzionale. In tutti e tre i casi del Nord Carolina, i ricorsi giurisdizionali hanno rilevato che la prova che avrebbe favorito gli imputati era stata tenuta segreta dagli avvocati della difesa o dai procuratori inquirenti.

In due dei casi, tra cui quello di Levon Jones, che e' stato rilasciato venerd́ dopo 14 anni nel braccio della morte, il giudice ha detto che 'gli avvocati (degli imputati) non sono riusciti a predisporre una adeguata difesa. Lo rileva il New York Times. A livello nazionale, il rilascio di Jones e' stato il sesto in un anno.

John Holdridge, direttore del progetto pena cpitale dell'Unione americana per le liberta' civili, che sosteneva l'inadeguatezza della difesa di Jones, ha sottolineato che il successo del ricorso ha dimostrato che il problema con la pena di morte non e' il metodo di esecuzione - la questione su cui si e' espressa la Corte suprema il mese scorso - ma invece "che i poveri ottengono avvocati scadenti".

Egli ha rilevato che, sebbene tutti gli Stati in cui e' prevista la pena capitale si stiano preparando per avviare l'esecuzione di persone ancora una volta, "nessuno sembra essere preoccupata per questi problemi sistemici". Anche in Georgia, che ha gia' ripreso le esecuzioni, il sistema della difesa pubblica e' stato oggetto di attacchi da parte dei politici e di recente e' stato costretto a tagliare oltre 40 posizioni.

Tale sistema e' stato migliorato di recente, secondo uno schema precedentemente considerato un modello nazionale. Ma non molti altri Stati ne hanno seguito l'esempio, ha detto Robin Maher, direttore del progetto di rapprsentanza sulla pena di morte dell'Associazione americana degli avvocati, un'importante istituzione gia' espressasi in passato in modo molto critico sui punti neri del sistema giudiziario penale americano.

Dei 36 Stati che consentono la pena di morte, solo circa 10 hanno un sistema di difesa a carico dello Stato, che invece e' una delle pratiche raccomandate dall'associazione degli avvocati.

"Vorrei poter dire che le cose sono molto migliorate, ma di fatto posso dire con sicurezza che le cose non sono cambiate molto, a tutt'oggi", ha detto Maher "Stiamo vedendo lo stesso tipo di impostazione assolutamente cattiva che abbiamo visto 10 o 15 anni fa, per una serie di motivi, tra cui finanziamenti inadeguati".

* si ringrazia Claudio Giusti

Speciale Europa

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