21 giugno 2007

 
     

Afghanistan : manifestazioni nel mondo a sostegno di Malalai Joya
di Carla Amato

Un mese fa la giovane deputata indipendente afghana Malalai Joya e' stata espulsa dal Parlamento per aver denunciato in televisione il coinvolgimento di molti suoi colleghi parlamentari con il traffico della droga, il traffico di armi e le violazioni di diritti umani commesse in Afghanistan.

Malalai Joya, 29 anni, era stata eletta con un numero altissimo di preferenze. E' stata membro della Loya Jirga, assemblea costituente afgana, in cui ha denunciato i crimini dei signori della guerra che sedevano nella stessa assemblea. In una intervista alla rete privata afghana Tolo TV, a maggio 2007, ha detto che il Parlamento del paese e' come "una stalla o uno zoo". "Questa e' una definizione che si adatta: una casa per il bestiame e' piena di animali, come una mucca che da' il latte, un asino che trasporta qualcosa, un cane che e' leale" aveva soggiunto metaforicamente. Per questo il 21 maggio e' stata privata del suo ruolo elettivo e il parlamento afghano ha chiesto alla Corte Suprema di aprire un'inchiesta nei suoi confronti.

Nelle ultime settimane, in Afghanistan centinaia di persone in tutte le principali citta' sono scese in piazza per gridare il loro sostegno a Malalai. Ieri in molte citta' del mondo si sono tenute contemporaneamente - chiedendone la reintegrazione nel suo ruolo di parlamentare - manifestazioni e sit-in davanti alle sedi governative afgane: Roma, Milano, New York, Melbourne e Barcellona. In Australia ha manifestato pacificamente un gruppo di parlamentari e comuni cittadini. La parlamentare Tammy Lobato, che ha presentato una dichiarazione all'assemblea del suo Stato a sostegno di Joya, ha detto di essere determinata a portare la questione in tutti i parlamenti degli Stati australiani.

"Sosteniamo Malalai Joya affinche' sia reintegrata nel suo incarico e sia garantita la sua sicurezza personale", hanno dichiarato in Italia Deborah Picchi del Cisda, coordinamento a sostegno delle donne afgane, e il presidente della commissione pace e solidarieta' internazionale del comune di Firenze Lorenzo Marzullo. "Malalai Joya rappresenta una delle voci piu' limpide dell'antifondamentalismo in Afghanistan, č uno dei piu' alti esempi di coerenza e coraggio nella lotta per la democrazia e per la difesa dei diritti. Rappresenta il volto democratico dell'Afghanistan che chiede diritti umani, diritti delle donne, laicita' e giustizia sociale" hanno continuato Marzullo e Picchi.

"Sappiamo in quale situazione drammatica sia oggi l'Afghanistan e quanto ancora piu' drammatica sia la condizione delle donne - ha aggiunto Marzullo - si registra un analfabetismo altissimo, intorno al 90 % e non possono rifiutarsi di sposare l'uomo che viene imposto dai genitori. Le violenze e gli stupri, secondo Amnesty International e Human Rights (Watch), sono tantissimi e crescono in numero di anno in anno ed č per questo che molte afgane scelgono sempre piu' spesso di suicidarsi".

Il valore della battaglia di Malalai Joya per i diritti umani e' stato riconosciuto a livello internazionale anche dall'ONU. Il 25 maggio 2006 la deputata afghana fu ricevuta a Roma da Carlo Leoni e Giorgia Meloni, vicepresidenti della Camera dei Deputati, i quali le espressero la solidarieta' del Parlamento italiano. La regione Valle D'Aosta le ha conferito il premio "donna dell’anno 2004".

Speciale diritti

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