16 giugno 2007

 
     

Caso CIA : giudice nega liberta' a ex collaboratore di Cheney
di Gabriella Mira Marq*

Il giudice ha rifiutato all'ex capo dello staff del vice presidente Cheney di restare in liberta' mentre attende l'esito dell'appello per la condanna a 30 mesi di reclusione per spergiuro e ostacolo alla giustizia. Il magistrato, il giudice distrettuale Reggie B. Walton, ha detto che sia la legge che il suo stesso senso di imparzialita' gli impongono di rifiutare la richiesta di Lewis “Scooter„ Libby.

In marzo, una giuria federale ha trovato colpevole Libby di quattro crimini per le menzogne agli agenti dell'FBI e nel Gran Giuri' che ha indagato sulla perdita del segreto sull'identita' di Valerie Plame, agente della CIA, un reato che prevede il carcere perche' mette in pericolo gli agenti e la sicurezza nazionale. La giuria ha condannato Libby per due capi di spergiuro e per ostruzione alla giustizia e rilascio di false dichiarazioni su come e quando egli fosse venuto a conoscenza dell'identita' di Plame e su cosa avesse detto ai giornalisti su di lei.

L'inchiesta che ha portato alla condanna di Libby ha cercato di identificare il funzionario della Casa Bianca responsabile di avere tradito la copertura segreta della agente della CIA rivelando al giornalista Robert Novak che Valerie Plame apparteneva ai servizi segreti. Plame e' moglie dell'ex-ambasciatore americano Joseph Wilson IV che pochi giorni prima della rivelazione aveva scritto un articolo per il New York Times criticando la affermazione del presidente che l'Iraq aveva cercato di ottenere uranio da alcuni paesi africani.

In un libro, Wilson ha indicato in Karl Rove, il piu' importante consigliere politico di Bush, il piu' probabile responsabile (come autore o come mandante) della rivelazione costata la carriera alla moglie. L'inchiesta - condotta dal procuratore speciale Patrick J. Fitzgerald - ha quindi coinvolto alcuni alti consiglieri di Bush e Cheney, compreso Rove e l'allora viceministro Richard L. Armitage.

Nell'ambito dell'indagine varata dal ministero della giustizia e' stato chiesto alla Casa Bianca di fornire migliaia di messaggi e-mail e anche i tabulati di alcune telefonate fatte dall'Air Force One. Fra l'altro lo stesso presidente americano si era rivolto ad un avvocato per cautelarsi nei confronti dell'inchiesta generata dagli esponenti del suo stesso governo.

Dall'indagine e' emerso che Dick Cheney aveva detto personalmente a Libby e ad altri collaboratori di cercare i reporter per confutare la valutazione del marito di Plame, l'ex ambasciatore Joseph il C. Wilson IV. Tuttavia Fitzgerald ha detto che le bugie di Libby circa come e quando ha saputo di Plame e che cosa ha detto ai reporter hanno vanificato lo sforzo per determinare chi ci fosse dietro le perdite di informazioni riguardanti l'agente segreto.

Il giudice Walton ha detto di ritenere che Libby abbia poche possibilita' di far modificare la sua condanna in appello ed inoltre si e' detto convinto che la Corte non possa avere un comportamento con i colletti bianchi ed un altro per altri criminali che rischiano di perdere la loro liberta' allo stesso modo: "Penso che i criminali manuali abbiano diritto allo stesso genere di giustizia dei criminali dal colletto bianco".

Ora, a meno che la decisione del giudice Walton sia capovolta rapidamente da una Corte superiore, Bush dovra' affrontare la scelta fra permettere che un membro leale della sua amministrazione vada in prigione e le conseguenze politiche di aver perdonato un condannato che era una volta un consigliere di fiducia del suo vicepresidente.

"Scooter Libby ha ancora diritto di presentare appello e quindi il presidente continuera' a non intervenire nel processo giudiziario" ha detto la portavoce della Casa Bianca Dana Perino, che ha sottolineato come Bush ritenga terribile la situazione "per Scooter, sua moglie ed i loro figli in giovane eta'". Tuttavia proprio il mancato accoglimento della richiesta di liberta' da parte del magistrato rende piu' pressante l'esigenza di un perdono la cui domanda si sarebbe potuta diversamente rimandare per anni.

Sia come presidente che a suo tempo come governatore del Texas, Bush e' stato parco nell'assegnazione dei perdoni e in genere li ha concessi solo dopo che i condannati avevano scontato parte della pena, ma questa volta i conservatori sono indignati del fatto che Libby sia stato condannato per spergiuro in una inchiesta che non vede nessun incriminato per la dioffusione illegale delle informazioni.

Secondo il Washington Post, piu' di 160 persone - principalmente amici di Libby - avevano scritto al giudice supplicandolo di essere clemente. Dopo la condanna, poi, il magistrato ha detto di aver ricevuto una serie di lettere "arrabbiate e minacciose" dai cittadini. Le minacce in qualche caso includevano la sua famiglia ma, ha detto il giudice al procuratore ed agli avvocati di Libby, "questo tipo di cose non possono avere e non avranno un effetto sulla mia decisione".

Per saperne di piu':

E' Rove la gola profonda...

Inchiesta Plame-CIA: prigione ai giornalisti

*si ringrazia Claudio Giusti

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