31 gennaio 2007 (aggiornato 1 feb)

 
     

Voli CIA : giudice tedesco ordina arresto presunti rapitori El Masri
di Giulia Alliani

Un tribunale tedesco ha ordinato l'arresto di 13 persone sospettate di essere coinvolte nel sequestro di Khaled el Masri, cittadino tedesco di origini libanesi che ha denunciato, anche durante un'inchiesta europea, di essere stato rapito e torturato da agenti della Cia. Per questa ragione alcune informazioni sono giunte agli inquirenti da fonti europee.

«Su nostra richiesta, il tribunale di Monaco ha emesso tredici mandati di cattura nei confronti di presunti rapitori di Khaled el Masri, con il sospetto di privazione della liberta'  e lesioni gravi», ha detto il procuratore generale August Stern all'emittente regionale Ndr. La giustizia tedesca ha fatto sapere di essere arrivata sulla pista dei tredici sospetti grazie a informazioni della polizia spagnola e della procura di Milano.

Infatti il Dipartimento della Giustizia USA non aveva accolto la richiesta di assistenza nelle indagini inviata, a suo tempo, dalle autorita' giudiziarie tedesche. Lo stesso El Masri, che aveva presentato, nel maggio scorso, una denuncia contro la CIA davanti a un tribunale americano, se l'era vista respingere dal giudice, che aveva accettato la versione del governo, per cui sarebbe stato impossibile celebrare il processo senza violare segreti di stato. Attualmente El Masri, che ha proposto appello contro la decisione, e' in attesa di una risposta dalla corte di Richmond, Va., per poter procedere contro l'agenzia di intelligence.

L'emittente Ndr ha diffuso i nomi dei 13 sospetti agenti della Cia colpiti da mandato di cattura. La rubrica 'Panoramà del primo canale pubblico Ard avrebbe accertato che i 13 sono «collaboratori» della Cia. La gran parte di essi risiederebbe nel North Carolina.

Khaled al Masri nel 2003 era partito per una vacanza a Skopije. La polizia macedone lo arresto' per una questione di omonimia, ritenendolo un pericoloso appartenente ad al Qaeda con base ad Amburgo. Dopo una serie di interrogatori le autorita'  macedoni contattarono la CIA che avrebbe trasferito Khaled al Masri, con un'operazione di rendition, prima a Baghdad e poi in una prigione segreta in Afghanistan. Khaled el Masri fu rilasciato in cattive condizioni di salute in Albania nel maggio 2004.

Manfred Gnjidic, avvocato di Al Masri, ha dichiarato ai giornalisti della versione on line di "Der Spiegel" che il suo cliente e' felice per gli sviluppi della situazione. Per lui - ha detto Gnjidic - i mandati d'arresto emessi hanno un significato molto speciale, dimostrando nei suoi confronti "il pieno appoggio delle autorita' giudiziarie tedesche, perche' ha detto la verita'". Inoltre i mandati d'arresto sono un segno del fatto che "la CIA non puo' assolutamente operare in uno spazio di illegalita', e che la Germania non tollerera' i comportamenti degli agenti e dei loro capi".

Sembra che i nomi dei sospettati siano in realta' delle coperture di agenti della CIA, ma non e' chiaro se si tratti di statunitensi o cittadini di altra nazionalita'. Ne' il governo tedesco, ne' la CIA hanno voluto commentare i mandati.

Secondo il New York Times, anche se ai mandati non dovesse seguire un'estradizione, essi si rivelerebbero ugualmente imbarazzanti e politicamente dannosi per il ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier, gia' capo staff e responsabile dei servizi segreti nel governo Schroeder, che si era dichiarato contrario all'invasione degli Americani in Irak. Dopo aver ripetutamente negato di essere a conoscenza del caso El-Masri, l'anno scorso Steinmeier fece ammissioni sul fatto di esserne stato informato.

Dopo l'indagine del Parlamento Europeo sul programma di renditions, una commissione parlamentare tedesca vuole ora sapere da Steinmeier quale ruolo egli abbia avuto nell'impedire il rilascio e il ritorno in Germania di Murat Kurnaz, un tedesco di origine turca arrestato in Pakistan nel 2001, spedito in Afghanistan, sottoposto, secondo la sua versione, a maltrattamenti da parte di agenti tedeschi, e poi trasferito a Guantanamo.

Secondo il suo avvocato, gli USA si erano offerti di liberare Kurnaz, se le autorita' tedesche avessero garantito l'adozione nei suoi confronti di severissime misure di sorveglianza 24 ore su 24, ma il governo tedesco aveva rifiutato. Kurnaz e' finalmente tornato a casa, in Germania, nell'agosto 2006, in seguito a una richiesta del Cancelliere Angela Merkel.

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