Libano : Egeland , immorale uso bombe cluster da Israele
di Mauro W. Giannini

Un alto funzionario delle Nazioni Unite ha criticato l'uso da parte di Israele di bombe cluster negli ultimi tre giorni della guerra con gli Hezbollah, descrivendo il loro uso come “immorale„ ed avvertendo che fino a 100.000 bombe mortali si trovano ancora inesplose attraverso le ampie regioni del Libano del sud.

Le bombe cluster, note come "bombe a grappolo", sono caratterizzate dal fatto che circa il 20% degli ordigni resta inesploso e rimane sul terreno insidiando vita e integrita' fisica dei passanti proprio come fosse una mina antiuomo.

Il sottosegretario generale per gli affari umanitari Jan Egeland ha detto che circa un quarto del milione di Libanesi che sono fuggiti dalle loro case durante il mese di combattimenti non puo' tornare a causa della devastazione o per timore delle ferite causate da queste bombe ed altra artiglieria inesplosa.

"Cio' che mi scuote e che definirei completamente immorale, e' che il 90% dei lanci di bombe cluster sono avvenuti nelle ultime 72 ore del conflitto, quando si e' saputo... che ci sarebbe stato effettivamente il varo di una risoluzione", ha detto Egeland ieri alla stampa a New York.

Egeland ha specificato che tali lanci hanno interessato grandi zone, localita' abitate, lotti di terreno coltivabile, lotti commerciali e vi resteranno "per molti, molti mesi, probabilmente per anni" provocando morti e feriti praticamente ogni giorno.

Dalla cessazione delle ostilita', le squadre dell'ONU stanno aiutando a rimuovere queste bombe ad altra artiglieria inesplosa, come le mine, ma si pensa che quasi l'85% delle zone bombardate nel Libano del sud rivelera' "nuove informazioni scioccanti", ha detto il rappresentante ONU. In aiuto dei sfollati sono invece all'opera la FAO, l'UNICEF e l'alto commissario ONU per i rifugiati.

Peraltro occorrono fondi per centinaia di milioni di dollari per ricostruire il Libano, ed Egeland sara' fra i funzionari che partecipano oggi ad un congresso internazionale di donatori per il Libano a Stoccolma, insieme al vicesegretario generale dell'ONU Mark Malloch Brown.

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