NEW del 31 dicembre 2006

 
     

Campo nomadi di Opera : la cinquantunesima stella
di Riccardo Orioles*

L'Italia comincia a somigliare all'Alabama anche nel linciaggio. Quel che è avvenuto ad Opera nel 2006 - data storica, da segnare - è infatti assolutamente identico a quel che succedeva in quel Paese intorno al 1906: i paesani che si riuniscono con le torce, le urla, le grida, i pochi uomini dello sceriffo messi in fuga e la folla che si dirige vociando verso l'accampamento dei negri e lo mette a fuoco.

Certo, da noi è una novità e fa ancora impressione: ma in capo a qualche anno, com'è successo in America, ci saremo abituati. Se si brucia una bandiera israeliana intervengono le massime autorità a ricordare Auschwitz e a (giustamente) condannare l'antisemitismo. Se si brucia un'intera tendopoli di zingari, al massimo è un episodio di cronaca: nè Prodi nè Napolitano ritengono di dover andare sul posto a dir qualcosa.

Eppure, Hitler non ammazzava solo gli ebrei. Anche quello degli zingari è stato un Olocausto.

(...) Il compito della Lega, in tutta questa operazione, è stato di fare da vaselina. E anche la caccia agli zingari va bene, purché non si pensi alle fabbriche volate via. Fascisti ex e fascisti doc la caccia agli zingari l'hanno sempre fatta, e non c'è alcuna ragione per cui non vogliano farla anche ora. Quella agli ebrei l'hanno dovuta smettere perché ora gli ebrei, bene o male, sono armati. Ma non c'è uno Stato di Zingaria a cui render conto. Perciò, caccia aperta con la benzina e i bidoni.

* * *

Chi sono, sociologicamente, quelli che vanno a dar fuoco - coi carabinieri scappati, e col governo che non interviene - alle tende degli zingari?

I capi, li conosciamo: compaiono in tv e sui giornali, ma sono importanti politici, vip privilegiati, su cui nessuno interviene. I seguaci, quelli che una volta sarebbero stati le Sa, sono il quarantenne disoccupato, che non ha saputo difendersi la sua fabbrica e ora se la piglia coi più disgraziati di lui, e il ragazzotto trendly con mutande alla moda e telefonino.

Quest'ultimo ha più o meno la stessa età dello zingaro Sasha, che un paio di settimane fa morì in un altro rogo di zingari, stavolta vicino Roma. Nel campo, scoppiato l'incendio, non c'era come spegnerlo (mancando le prese d'acqua) e dentro una roulotte c'erano la moglie di Sasha e i suoi genitori. Lui riuscì a tirar fuori i vecchi, poi tornò dentro e morì con la sua donna nel fuoco. Sedici anni. I sedici anni di uno zingaro e quelli di tanti fighetti italiani.

Picchiare un handicappato è una monelleria, degna di un po' di "attività sociali" per punizione. Essere zingaro invece è un reato grave, come essere negro in Alabama, da punire col fuoco.

* da La Catena di San Libero

Speciale immigrazione e razzismo

___________

NB: I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI CITANDO L'AUTORE E LINKANDO
www.osservatoriosullalegalita.org

 

 

Giornata mondiale dei migranti: lavoro e casa, le statistiche

Immigrazione in Italia e in Spagna: esortazione del Consiglio d'Europa