NEW del 05 novembre 2005

 
     

Israele : ministro parla di separazione Arabi-Israeliani
di Mauro W. Giannini

Separazione etnica in Israele per uno Stato ebraico e sionista. La chiede sui media il ministro Avigdor Lieberman, un ebreo moldavo recentemente nominato ministro alle minacce strategiche.

La ricetta di Lieberman - che gode del sostegno nel Paese di un milione circa di Ebrei russi - e' semplice: cacciare la minoranza araba da Israele e restituire all'ANP la parte di Palestina delineata dai confini ante 1967, in modo che si possa creare uno Stato plestinese. Secondo il ministro si tratterebbe di uno scambio consensuale che genererebbe uno Stato ebraico piu' omogeneo.

A suo avviso, infatti, la causa del conflitto non e' il territorio, non l'occupazione, non gli insediamenti, ma l'attrito fra i due popoli e le due religioni, dimostrato dal fatto che le due comunita' si odiano in tutti i Paesi del mondo, dalla ex Iugoslavia alla Russia, all'Irlanda del Nord. Ha parlato di Cipro come del modello migliore, che nel 1974 ha messo fine al conflitto turcocipriota.

Riferendosi alle critiche di nazismo mossegli da chi parla della sua 'pulizia etnica' in Israele evocando le Judenrein, zone chiamate cosi' poiche' evacuate da tutti gli Ebrei, Lieberman ha detto che il paragone e' inadatto, perche' si trattarebbe di uno scambio, cioe' della consegna all'ANP di un territorio 'ripulito' da tutti gli Ebrei, in cambio della evacuazione di Israele da tutti gli Arabi.

Un portavoce ha poi cercato di minimizzare la portata delle affermazioni del ministro - la cui posizione era gia' pero' nota in precedenza - affermando che l'intendimento non e' cacciar via gli Arabi da Israele, ma subordinare la loro residenza ad un giuramento di fedelta' allo Stato israeliano e sionista.

Un'indagine demoscopica del marzo scorso evidenziava come in Israele si stia diffondendo l'intolleranza per gli Arabi israeliani (il 20% della popolazione). Secondo il sondaggio, la metà degli Ebrei di Israele prova fastidio o paura quando sente parlare l'Arabo mentre il 18% prova proprio avversione.

L'indagine ha rivelato che il 68% del pubblico ebreo non acconsentirebbe a vivere nello stesso palazzo con gli Arabi, mentre il 26% lo farebbe. Il 46% rifiuterebbe di accogliere in visita a casa un Arabo mentre il 50% lo accetterebbe, ma addirittura sarebbero favorevoli alla segregazione nei luoghi di ricreazione il 41% degli Ebrei contro il 52% che vi si opporrebbe.

Per il 35% degli interpellati la cultura araba e' inferiore a quella israeliana, mentre il 63% ritiene gli Arabi una minaccia demografica per lo Stato. La percentuale dei contrari agli Arabi aumenta all'aumento del reddito e dell'ortodossia religiosa ed e' meno elevata negli Ebrei di origine europea.

Secondo gli studiosi, il razzismo in Israele non e' un fenomeno nuovo, ma dal 2000 se ne e' registrato un aumento significativo. Ed e' proprio il razzismo l'accusa lanciata a seguito delle dichiarazioni di Lieberman nelle reazioni furibonde da parte di politici di entrambe le etnie.

Intanto a Gaza si muore di fame e di malattie per la chiusura delle frontiere nei due versi imposta da Tel Aviv.

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