NEW del 05 ottobre 2006

 
     

Diritti e cultura dei Curdi : risoluzione del Consiglio d'Europa
di Gabriella Mira Marq

Dopo aver dibattuto sulla situazione culturale dei Curdi nella seduta plenaria di ieri, l'Assemblea del Consiglio d'Europa ha adottato una risoluzione che richiede assistenza a livello europeo ed in particolare del Consiglio stesso per proteggere questa cultura.

L'Assemblea ha raccomandato che la Turchia, come membro del Consiglio d'Europa, consideri la possibilita' di fare formazione in curdo - dove questo e' lingua madre - oltre che nella lingua ufficiale, incoraggi i corsi universitari sulla lingua e la letteratura curda e sostenga le associazioni culturali curde. Ancora, l'Assemblea ha sollecitato i governi dell'Iran, Irak e Siria a riconoscere che la lingua e la cultura curda fanno parte dell'eredita' del loro Paese, che sono ricchezza degna di essere preservata e non una minaccia che debba essere combattuta.

Il rapporto ha evidenziato che il numero dei Curdi non e' conosciuto, dato anche che nessuno dei paesi in cui pricipalmente vivono (vale a dire l'Iran, Irak, la Siria e Turchia) include l'origine etnica nel censimento della popolazione. Le valutazioni variano da 25 a 30 milioni, rendendola una delle piu' grandi “nazioni apolidi„.

La situazione dei Curdi, ha notato il rapporto, varia considerevolmente fra i paesi differenti in cui vivono: in Iraq circa 5 milioni di Curdi stanno godendo una condizione di quasi indipendenza dalla guerra del 1991, in Iran non hanno diritti culturali, in Siria non hanno diritti affatto e perfino la loro musica e' proibita.

Per molti decenni, poi, i Curdi non sono stati riconosciuti dalle autorità turche. Nel 2004, questa situazione e' cambiata quando i dialetti curdi sono approdti sulla televisione nazionale turca e sono stati consentiti corsi di lingua curda e gli spettacoli e concerti. Nel marzo 2006 sono iniziate anche brevi radiodiffusioni in Curdo.

Alcuni Curdi sono stati associati con i cosiddetti delitti d'onore, ma questa pratica barbarica non interessa solo i Curdi, ma varie regioni (rurali) a ridosso del Medio Oriente. La formazione, lo sviluppo economico e il crescente ruolo delle donne vanno di pari passo con la diminuzione di tali pratiche.

Poiche' dal rapporto emerge anche che la maggioranza dei Curdi e' informata che l'Europa e' una speranza positiva per un futuro comune dell'Europa anche per loro, l'assemblea sottolinea che occorrerebbe informarli che il delitto d'onore e' un crimine contro i diritti umani per la Convenzione europea.

Nell'Europa occidentale vivono comunque piu' di un milione di Curdi e ci sono istituzioni culturali curde nella maggior parte dei Paesi europei in cui risiede una popolazione curda significativa.

L'Assemblea si e' occupata di altri aspetti relativi ai Curdi nei suoi rapporti su come la Turchia onora i suoi obblighi e impegni rispetto alla Convenzione ed ha quindi analizzato la situazione umanitaria della popolazione curda spostata in Turchia ed ha accolto favorevolmente i progressi legislativi e politici e le misure sociali prese dal governo turco, che si spera apriranno la strada per un cambiamento sostenibile nel giusto senso.

In precedenza l'assemblea del Consiglio d'Europa aveva analizzato rapporti sugli Gitani in Europae (1993), sulla cultura Yiddish (1996), e sulla situazione di altre minoranze diffuse nel continente o concentrate in singole regioni.

___________

NB: I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI CITANDO L'AUTORE E LINKANDO
www.osservatoriosullalegalita.org

 

 

Scheda di Shorsh Surme sul Kurdistan e i Curdi

Kurdistan dell'Iran: crimini nel silenzio

Un libro sui Curdi