NEW del 07 settembre 2006

 
     

USA : Bush ammette esistenza prigioni segrete CIA
di Rico Guillermo

L'annuncio di George Bush dell'esistenza di prigionieri segreti in consegna alla CIA conferma le denunce dei media (Wshington Post) che hanno dato il via ad inchieste da parte del Consiglio d'Europa e del parlamento europeo. Il Presidente americano ha infatti ammesso per la prima volta l'esistenza delle carceri segrete.

Secondo le parole di Bush, per un tempo ridotto un numero ridotto di sospetti terroristi "sono stati detenuti ed interrogati fuori dagli Stati Uniti, in un programma separato gestito dalla CIA'' per la detenzione di personaggi come ''alcuni pianificatori degli attacchi dell'11/9" o contro le ambasciate americane in Tanzania e in Kenya. Il presidente USA ha aggiunto che ''le informazioni raccolte grazie a questo programma" hanno dato i dati necessari "per arrestate tutti gli esponenti di al Qaeda di alto livello'' catturati fino ad oggi, per cui esso risulta ''fra gli strumenti fondamentali'' della guerra al terrorismo.

Bush e' stato attaccato in questi giorni sulla lotta al terrorismo a seguito di un rapporto dell'universita' di Siracuse secondo cui solo uno su dieci casi trasmessi dall'FBI alla procura per violazioni doganali, terrorismo o reati di immigrazione prosegue poi in processo e dal giorno degli attentati dell'11 settembre 2001, sono solo 14 le persone condannate a 20 anni o piu' di prigione per terrorismo, e la meta' dei condannati a pene minori e' uscita subito dal carcere perche' aveva gia' scontato la pena per carcerazione preventiva.

Tali accuse sono giunte in un momento delicato per l'amministrazione, per l'approssimarsi delle elezioni congressuali, mentre calano i consensi nei sondaggi e c'e' quindi il rischio che i Democratici prendano il controllo di uno dei rami del Congresso. La lotta al terrorismo e' poi sempre stato un cavallo di battaglia delle campagne elettorali del presidente repubblicano, per cui la sensazione di un minor impegno da parte sua su questo fronte potrebbe essere fatale alla sua parte politica.

E' probabilmente per questo che Bush ha risposto ieri con un lungo discorso sulle minacce terroristiche e la linea dura della Casa Bianca nella lotta al terrore ed ha impegnato in un botta e risposta con il pubblico americano anche i suoi massimi consiglieri per la sicurezza. Aggiungendo poi questa notizia, che si accompagna al trasferimento di 14 importanti terroristi dalla custodia segreta della CIA alla prigione di Guantanamo, a Cuba, per essere preparati ai rispettivi processi, ha evidentemente ritenuto di rassicurare l'opinione pubblica e le famiglie delle vittime degli attacchi.

I terroristi sospetti includono lo sceicco Khalid Sheik Mohammed, ritenuto il numero 3 di al-Qaida prima della sua cattura in Pakistan nel 2003, Ramzi Binalshibh, un sospettato di aver partecipato alla pianificazione degli attacchi dell'11 settembre 2001 e Abu Zubaydah, ritenuto il legame fra Osama bin Laden e molte cellule terroristiche della sua rete. Anche questi e' stato arrestato tre anni fa, e queste date contrddicono il riferimento al 'tempo ridotto' di custodia segreta nelle mani della CIA.

Il programma originario di Bush per i tribunali militari e' stato oggetto di una condanna della Corte Suprema, che ha parlato di violazione delle leggi USA e del diritto internazionale. La Casa Bianca ha cercato di spingere per una modifica della legge che permetta di ovviare all'alt dell'alta Corte ed ora Bush ha esortato i parlamentari a permettere che i processi siano tenuti senza difensore, se necessario, per proteggere informazioni classificate.

Ma i membri del Congresso temono che cio' costituirebbe un precedente pericoloso ed hanno espresso la loro preoccupazione.

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