NEW del 31 agosto 2006

 
     

Legge e aborto : se ne discute in Colombia e USA
di Rico Guillermo*

Si parla di scisma fra fedeli e gerarchie cattoliche colombiane dopo la presa di posizione del cardinale López Trujillo, il quale ha affermato che il team medico che ha eseguito un aborto su una bimba di 11 anni violentata, si intende scomunicato. Intanto negli Stati Uniti e' in dirittura d'arrivo una legge sulle minorenni incinte che fa discutere.

Una recente sentenza della Corte Costituzionale colombiana ha stabilito che l'aborto non e' un reato in caso di stupro, rischio di malformazione del feto e pericolo di vita per la madre. Era quindi legalmente valido l'intervento nel caso della fanciulla, la cui gravidanza era frutto di una violenza del patrigno, per cui esso e' stato eseguito presso l'Ospedale Simon Bolivar di Bogota'. Si e' trattato del primo caso di applicazione di tale norma nel Paese.

Ieri i maggiori giornali colombiani riportavano pero' la dichiarazione del cardinale colombiano Alfonso Lopez Trujillo, presidente del pontificio Consiglio per la Famiglia, il quale in una intervista alla radio RCN ha ricordato che l'articolo 1398 del Codice di diritto canonico stabilisce che qualsiasi persona che pratichi l’aborto, o sia complice in esso, e' automaticamente scomunicata. Sembra che i medici interessati non si siano scomposti, ma l'opinione pubblica e' molto divisa ed oggi su alcune testate colombiane si parla gia' di scisma.

Sotto il profilo legale, avendo il candinale indicato i responsabili dell'intervento come "malfattori" e parlato di una "rete" (il che suggerisce che si tratti una organizzazione criminale), si parla di calunnia, poiche' invece l'equipe ha agito nell'ambito della legge. Inoltre si nota che anche i magistrati della Corte Costituzionale che hanno reso possibile l'aborto sono indirettamente responsabili e farebbero quindi parte della 'rete' citata dal Cardinale.

L'altro aspetto riguarda il contesto della gravidanza, cioe' l'abuso su una bambina, che scuote ovviamente l'opinione pubblica e fa notare ad alcuni commentatori che il Cardinale ha chiamato malfattori coloro che hanno interrotto questa gravidanza e non il violentatore della bimba, ne' gli abusatori infantili o i sacerdoti pederasti.

Si nota poi come sia inquietante che un prelato di tale livello si dichiari in aperta ribellione alle leggi della Colombia in tema di aborto (e di unioni omosessuali, che e' un altro cavallo di battaglia del cardinale), tanto che alcuni editorialisti lo chiamano "anacronistico Savonarola" e dicono che "fomenta la disobbedienza civile". Gli editorialisti notano che una societa' civile plurireligiosa come la Colombia non puo' adeguarsi al nullaosta vaticano, perche' le basta l'imprimatur dell Costituione e la legge.

Ma invece, in un altra nazione plurireligiosa, gli Stati Uniti, si sta per approvare una legge che criminalizza anche chi aiuti una minorenne a passare da uno Stato in cui sia richiesto il consenso dei genitori per l'aborto ad uno in cui invece sia consentito senza parere della famiglia.

La legge - che prende il nome di Child Custody Protection Act e sulla quale permangono al momento differenze fra i due rami del Congresso - finira' col colpire quelle ragazze che sanno di non poter comunicare alla famiglia il proprio stato senza rischiare conseguenze gravi e comunque mettera' in angoscia quelle che temono di non poterlo fare.

Sembrano sensate le argomentazioni dei sostenitori della legge che un genitore abbia il diritto e dovere di esercitare la patria potesta' e il controllo su un minore, anche sulle questioni sanitarie, e che occorre mettere in atto i vari strumenti per proteggere le giovinette da gravidanze indesiderate (ad esempio evitando che gli autori di un abuso siano tranquilli, sapendo di poter risolvere la faccenda accompagnando le ragazzine ad abortire).

Ma le conseguenze di questa legge sono imprevedibili e non sempre andranno nella direzione di protezione della vita che e' l'intento di coloro che combattono l'aborto. Si potrebbero infatti avere - fanno notare i critici della proposta - dai suicidi per disperazione a maldestri tentativi di aborto domestico o a nascite segrete seguite dall'omicidio del bambino.

Di tutte le donne degli Stati Uniti che hanno abortito dall'eta' di 45 anni (un terzo del totale), il 27% sono cattoliche (i cattolici sono il 22% della popolazione) e il 13% protestanti evangeliche (comunita' che rappresenta il 39% della popolazione). Quindi le Comunita' piu' resistenti all'aborto sono esse stesse interessate da questa scelta.

Secondo lo scrittore Paul Rogat Loeb, la legge ha lo stesso scopo del Fugitive Slave Act, la legge sugli schiavi fuggitivi, che criminalizzava chi aiutasse uno schiavo a fuggire in un Paese dove non fosse ammessa la schiavitu', ed e' quello di isolare il soggetto. In quel caso lo schiavo, in questo la ragazza madre.

* si ringrazia Claudio Giusti, esperto di diritti umani

Speciale diritti

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