NEW del 16 giugno 2006

 
     

Incontro negli USA : intenzioni di Rice e intenzioni di D'Alema
di osservatoriosullalegalita.org

Ne' Calipari, ne' renditions. Non saranno questi gli argomenti in discussione fra Massimo D'Alema e Condoleezza Rice durante la visita a Washington del nostro ministro degli esteri, almeno a giudicare dalle intenzioni del segretario di Stato americano.

Ieri, nel corso del quotidiano briefing con i giornalisti, il portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Sean McCormack, ha risposto ad una domanda sull'imminente incontro tra il segretario di Stato, Condoleezza Rice, e il ministro degli Esteri italiano, Massimo D'Alema.

Come evidenziato dalla trascrizione del briefing a cura del dipartimento di Stato, il giornalista ha chiesto: "Domani il Dottor Rice ricevera' la visita del ministro degli Esteri italiano, il Signor D'Alema. Qual'e' l'agenda dell'incontro? Il Dottor Rice e' preoccupata o delusa per la recente posizione italiana sull'Iraq, l'Afghanistan, Guantanamo e..."

McCormak ha risposto: "E' ansiosa di incontrarlo... vorrebbe tanto che l'incontro con il suo nuovo interlocutore andasse bene. Suppongo che discuteranno della maggior parte degli argomenti che immaginate, e poi di qualsiasi cosa gli capitera' di avere in mente in quel momento. Mi aspetto che parlino della lotta al terrorismo, dell'Iran, dell'Iraq, dell'Afghanistan, ma anche delle questioni transatlantiche. Di sicuro vogliamo stabilire buone relazioni con questo nuovo Governo italiano. L'Italia e' una buona amica e una stretta alleata. E quindi il Segretario desidererebbe molto avere con loro un buon incontro".

Dell'Italia si e' parlato anche a proposito di un prossimo incontro, che si svolgera' a New York, tra i rappresentanti dei Paesi che costituiscono il gruppo di contatto per l'aiuto alla Somalia, di cui l'Italia fa parte, insieme a Stati Uniti, Gran Bretagna, Norvegia, Svezia, e Tanzania.

Massimo D'Alema aveva espresso invece il suo intendimento di toccare nel colloquio con Condoleezza Rice i diversi punti di attualita', dal terrorismo alla situazione in Medio Oriente, durante l'audizione presso le Commissioni Congiunte Affari esteri, emigrazione del Senato della Repubblica e Affari esteri e comunitari della Camera dei Deputati.

Pur evidenziando che "La centralità dell'alleanza dell'Italia con gli Stati Uniti è fuori discussione", D'Alema aveva parlato di multilateralismo, commentando anche che "Le lezioni della crisi apertasi nel 2003 con l'intervento in Iraq dimostrano d'altra parte che l'Europa potrà restare unita solo se avrà una visione comune del rapporto con gli Stati Uniti".

Spiegando di ritenere che "la tutela dei diritti umani debba avere un ruolo essenziale in una politica estera che voglia darsi... una forte connotazione etica" D'Alema aveva poi sottolineato che "Ciò vale... nel rapporto con i nostri alleati" ed aveva rilevato che "L'Europa si batte perché nella lotta contro il terrorismo vengano salvaguardati i diritti umani e siano rispettate le regole del diritto internazionale... "l'Unione europea, ribadisce l'auspicio perché al più presto il Governo degli Stati Uniti d'America provveda alla chiusura del carcere di Guantanamo".

Sulla guerra al terrorismo, D'Alema ha detto di non essere "fra quanti ritengono che si debba escludere in linea di principio l'uso della forza" ma di ritenere prioritaria "l'azione politica, culturale, economica per isolare il terrorismo e per conquistare la grande maggioranza delle opinioni pubbliche dei Paesi arabi e islamici ad un'azione comune contro il terrorismo". Esprimendo il dubbio "che a tre anni dalla guerra in Iraq il mondo sia più sicuro" il ministro ha commentato: "Temo che questa strategia abbia comportato, nel calcolo realistico del rapporto costi-benefici, costi estremamente alti, cui soltanto una rinnovata ed efficace azione politica può proporsi di porre rimedio".

Per quanto riguarda la questione iraniana, "che ha un rilievo prioritario per il nostro Paese, data anche l'importanza degli interessi economici in gioco (come è noto l'Italia è il primo partner commerciale dell'Iran in Europa). Il Governo italiano intende contribuire ad una soluzione negoziata, pacifica della crisi". Il ministro degli esteri ha detto di ritenere "importante l'atteggiamento assunto dall'Amministrazione americana... per una partecipazione diretta ad un negoziato con l'Iran. È una svolta positiva che ha consentito di presentare a Teheran non soltanto un pacchetto negoziale più credibile, ma anche la prospettiva di un riconoscimento del ruolo internazionale di quel Paese".

Il ministro ha spiegato che il governo italiano "ritiene che una politica di coinvolgimento condizionato dell'Iran faciliterebbe la stabilizzazione in Iraq e in Afghanistan... Naturalmente è evidente che questo approccio richiede che l'Iran agisca nei fatti a favore della pace nel Golfo e che, insieme, rinunci alla violenza verbale nei confronti di Israele e riconosca il diritto all'esistenza dello Stato di Israele".

Sulla Palestina D'Alema ha detto che "L'Italia intende attenersi ad una linea di comportamento europeo rigorosa nell'isolare il Governo di Hamas qualora questo Governo non adempia alle condizioni che sono state poste. Tuttavia, nello stesso tempo, noi ci adoperiamo insieme all'Europa perché l'isolamento del Governo di Hamas non si traduca in una tragica crisi umanitaria nei territori palestinesi" ed aveva espresso la speranza che il governo degli Stati Uniti d'America sostenga più attivamente un programma temporaneo di aiuti all'ANP.

D'Alema ha detto di ritenere che la comunita' internazionale "debba guardare con interesse e sostenere" l'iniziativa del referendum proposta da Abu Mazen e che lo stesso Governo israeliano debba "considerare questa iniziativa come un'iniziativa coraggiosa che può essere utile proprio a superare quelle pregiudiziali di natura ideologica e fondamentalista che ostacolano il riconoscimento pieno dei diritti di Israele e che hanno fatto arretrare in modo così drammatico la situazione".

Sull'Iraq e l'Afghanistan D'Alema ha confermato le posizioni ufficiali gia' ribadite dal governo.

Speciale terrorismo

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