NEW del 14 maggio 2006

 
 
       
 

Donne in politica , nella pubblicità e sui media : e la parità ?
di Carla Amato

L'immagine della donna nei media e nella pubblicita' contribuisce a condizionare sia i comportamenti discriminatori del datore di lavoro e del cittadino comune, sia le scelte che si riflettono poi sui diritti.

E' uno dei temi caldi della politica sia a livello europeo che italiano. Di uno dei pricipali imputati dello stereotipo della donna come oggetto si occupera' addirittura il comitato pari opportunita' dell'assemblea parlamentare del Consiglio di Europa in una apposita udienza parlamentare che si terra' a Parigi martedi' prossimo venturo con il titolo "Immagine delle donne nella pubblicita'".

Partecipano all'audizione esperti belgi, francesi, britannici e spagnoli, compresi vertici di aziende pubblicitarie e di industrie della moda e dell'intimo e per contro esponenti di organizzazioni che si oppongono alla pubblicita' sessista. Un rappresentante francese delle agenzie di pubblicita' parlera' delle "donne-oggetto: perchè vendono un prodotto?". L'audizione contribuira' ad un rapporto preparato per l'Assemblea dalla belga Marie-José Laloy.

E' partita invece dai risultati di una ricerca mondiale sulle donne nei media organizzata dalla World Association for Christian Communication ed effettuata anche in Italia dall’Osservatorio di Pavia e da professori e studenti di varie università italiane, la discussione tenutasi ieri a Roma con il titolo "Donne e Media: 'ancelle' o signore della comunicazione?", organizzato da diverse associazioni con la collaborazione della Commissione pari opportunita' della FNSI.

Il seminario ha evidenziato come le ricerche effettuate e pubblicate di recente hanno mostrato quanto l’immagine e la presenza delle donne nei media sia ancora fortemente segnata da stereotipi e quanto anche la loro posizione nella piramide dei media sia ben lontana da una reale parita', il che ha ripercussioni non solo sulla qualità dei vari prodotti della comunicazione, ma anche sulle strategie editoriali e sulla qualità dell’organizzazione del lavoro.

Secondo le promotrici dell'iniziativa, "non ci si puo' più fermare all’osservazione della foto negativa dell’immagine della donna che i media offrono o lamentarsi per un’organizzazione del lavoro insoddisfacente e che vede assenti le donne nei luoghi decisionali, ma - a partire dalla constatazione che le donne nei media sono tante e possono contare di più - si tratta di pensare strategie e sinergie possibili, azioni concrete, iniziative comuni".

Per questo con il seminario si e' inteso rivolgersi alle donne che lavorano nei vari ambiti della comunicazione, che fanno ricerca, insegnano o studiano comunicazione, alle studentesse e alle precarie che si inseriscono nel giornalismo in condizioni spesso mortificanti ed a quelle impegnate nelle varie professioni con una visione di genere, perché l’informazione venga arricchita dalla loro competenza.

Ma diverse giornaliste si erano anche rivolte alle parlamentari nuove le elette, chiedendo di far crescere la presenza di donne nelle istituzioni. In occasione della prima seduta parlamentare, le giornaliste della Commissione Nazionale Pari Opportunità rilevavano che "rispetto allo sconfortante panorama della passata legislatura e nonostante le difficoltà imposte da una legge elettorale che impedisce di scegliere chi siano i nostri e le nostre rappresentanze in Parlamento, è cresciuto il numero delle elette nelle recenti elezioni politiche".

Le donne sono ora il 15% alla Camera, dov’erano soltanto il 6% nella passata legislatura, e sono il 12,7% al Senato rispetto all’8% di prima. Ma il numero delle elettrici supera decisamente quello degli elettori. Le giornaliste chiedono alle parlamentari di muoversi "oltre gli steccati dei partiti e degli schieramenti" per garantire "un’azione coordinata e attenta su tutti i temi di interesse delle donne, dal lavoro al rispetto dei diritti, al fine di consentire a tutti i cittadini quella reale eguaglianza di opportunità prevista dalla Costituzione".

Speciale diritti

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Donne e sottosviluppo politico

Situazione delle donne in Europa, studio di Eurostat