NEW del 05 aprile 2006

 
     

Par condicio : Berlusconi non va in tv ma salta Matrix
di osservatoriosullalegalita.org

Straschici polemici dopo l'annuncio fatto dal presidente del Consiglio di partecipare ad una trasmissione su Canale 5 e la successiva smentita.

Anche il comitato di redazione del Tg5 ha chiarito la sua contrarieta' alla partecipazione del solo premier ad una trasmissione televisiva, mentre i colleghi della RAI si sono detti solidali con gli omologhi dell'ammiraglia Mediaset, su cui va in onda la trasmissione Terra!

"Avro' contro giornalisti di sinistra, non violero' la par condicio", aveva precisato il premier dando l'annuncio della trasmissione, con riferimento alle indicazioni del garante per le telecomunicazioni. Berlusconi aveva aggiunto che l'invito alla trasmissione era stato rivolto anche a Prodi che "ha rifiutato". Invece Piero Fassino, segretario dei DS, aveva affermato che si trattava di "una violazione evidente delle regole fin qui definite" ed avev aggiunto "Spero che l'Authority faccia in tempo ad intervenire".

Tuttavia la redazione di Matrix aveva smentito, precisando che non era in programma nessun'altra puntata sulla campagna elettorale al di la' di quella di questa sera, in onda alle 23,30 e che avrebbe dovuto avere ospiti Pierferdinando Casini, Gianfranco Fini, Francesco Rutelli e lo stesso Fassino. Avrebbe dovuto perche' Fassino e Rutelli, in risposta all'annuncio del one-man-show avevano annunciato che avrebbero disertato la trasmissione di Mentana, seguiti a ruota da Casini e Fini, in risposta a tale annuncio. Ma si e' poi saputo che non vi sarebbe stata alcuna trasmissione con il solo Berlusconi.

Se Enrico Mentana si mostra sconcertato per l'accaduto e per gli effetti sul suo programma, il cdr del TG5 si era dichiarato "fermamente contrario all'ipotesi di una conferenza stampa del Presidente del Consiglio Berlusconi, da realizzare questa sera nell'ambito di uno speciale del telegiornale, ritenendo che, a chiusura di questa campagna elettorale, l'unico contraddittorio giornalisticamente accettabile sia la presenza del candidato o di uno dei leader dello schieramento avversario''.

I giornalisti precisavano che l'Authority per le comunicazioni aveva reso noto di non aver rilasciato alcuna autorizzazione per questa trasmissione. Il cdr del TG5 ha comunue espresso anche viva contrarieta' per il rifiuto di Romano Prodi di partecipare alle trasmissioni elettorali di Mediaset. Anche Fedele Confalonieri ha commentato che "Il fatto che nella più grande televisione italiana non si abbia il piacere di ospitare un faccia a faccia tra i candidati premier è una cosa che mi lascia indignato, è un attentato alla libertà di informazione".

Il cdr del TG5 ha anche rivendicato la sua credibilità e professionalita' pur in una difficile campagna elettorale. L'Esecutivo del sindacato dei giornalisti RAI ha manifestato "solidarietà ai colleghi del Tg5, la cui ferma presa di posizione ha concorso ad impedire che stasera venissero platealmente violate le regole della par condicio".

L'Usigrai si unisce al Comitato di Redazione del Tg5 nel ricordare "come questa campagna elettorale abbia sottoposto l’informazione ad una pressione senza precedenti. Motivo in più perché, subito dopo il voto e qualunque ne sia l’esito, tutti i giornalisti italiani (della carta stampata e dell’emittenza) rilancino l’impegno per nuove regole a difesa dell’autonomia dell’informazione dagli assalti ai quali abbiamo dovuto assistere in queste settimane".

Speciale libera stampa e i rilievi OSCE, UE, ONU, etc sull'anomalia italiana

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