Autorità comunicazioni : programmi informativi rispettino par condicio
di red

L'Autorita' garante per le Comunicazioni ha chiarito che la partecipazione dei candidati, degli esponenti di partiti e dei membri del Governo alle trasmissioni informative puo' essere giustificata solo da esigenze di informazione e di cronaca.

Va quindi fatta una verifica tematica del contenuto delle trasmissioni per verificare l’esigenza informativa che legittima la presenza di esponenti politici e, nel caso in cui tale esigenza sia legata a fatti di cronaca che prescindono da temi del dibattito politico-elettorale, non sussiste un obbligo di contraddittorio, mentre sussiste obbligo di par condicio se si tratta di informazione politico-elettorale.

Peratro l'elenco delle trasmissioni che devono rispettare la normativa sulla par condicio pre-elettorale costituisce oggetto di apposita comunicazione dalla RAI alla Commissione di vigilanza, mentre le emittenti private sono tenute ad effettuare all'Autorita' una comunicazione con cadenza settimanale dei programmi di approfondimento informativo e di comunicazione politica.

Per un corretta osservanza delle disposizioni vigenti nelle trasmissioni di approfondimento informativo, quindi, le emittenti televisive nazionali devono applicare un equilibrato contraddittorio – anche con riferimento all’equilibrio nella attribuzione dei tempi di parola ai singoli esponenti politici e nelle riprese degli stessi – alle singole puntate dei programmi di approfondimento informativo.

Diversamente - avverte l'Autorita' - le reti rischiano di incorrere in sanzioni da parte dell'autorita' per inosservanza delle disposizioni in materia di informazione e comunicazione politica nella campagna elettorale.

L'intervento dell'autorita' giunge a seguito delle numerose polemiche sullo sbilanciamento dei tempi a favore di Silvio Berlusconi e della CdL da parte di Tg1, Tg2 e TG4 e sulla trasmissione da parte di RaiNews24 del discorso di Romano Prodi al congresso nazionale della Cgil.

Speciale libera informazione con gli interventi di UE, OSCE, ONU e del Consiglio d'Europa sull'anomalia italiana

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