NEW del 11 novembre 2005

 
     

Sciopero giornalisti ma Vespa va in onda : proteste FNSI Usigrai
di red

Scambio di battute su scioperi e programmi di informazione fra Paolo Serventi Longhi (FNSI) e Roberto Natale (USIGRAI) da un lato e Bruno Vespa e la RAI dall'altro, per la presenza regolare del presentatore di 'Porta a Porta' in trasmissione in una giornata di sciopero.

FNSI e Usigrai hanno scritto ieri al Direttore Generale, al Presidente ed ai Consiglieri di Amministrazione della RAI spiegando che "il sindacato dei giornalisti giudica assai grave la scelta compiuta ieri dal collega Bruno Vespa, che è andato in onda con “Porta a Porta” nonostante lo sciopero nazionale deciso dalla categoria e messo in atto con altissime adesioni. Una decisione tanto più grave se raffrontata alla correttezza mostrata da Enrico Mentana, che ha rinunciato a trasmettere il programma che è in diretta competizione con “Porta a Porta”. Col risultato che ieri sera Mediaset ha rispettato le regole più di quanto non abbia saputo o voluto fare il servizio pubblico".

"Non è in questione, naturalmente, - sottolineano i due esponenti dei sindacati dei giornalisti - il diritto di ciascun giornalista di aderire o no agli scioperi. L’aspetto grave della decisione di Vespa è che il collega l’ha motivata... sostenendo che lui non è contrattualizzato come giornalista. Questa risposta è semplicemente inaccettabile. Bruno Vespa conduce una trasmissione senza dubbio informativa. E se ora pretende di nascondersi dietro il dito della forma contrattuale scelta all’atto di cessazione del suo rapporto di lavoro dipendente con la Rai, obbliga il sindacato dei giornalisti non soltanto a rivolgersi all’Istituto di Previdenza della categoria, ma a porre nel modo più formale al vertice dell’azienda la questione della titolarità dei programmi di informazione".

I due rappresentanti dei giornalisti hanno chiesto quindi "di sapere in modo ufficiale se la Rai ritenga lecito affidare programmi giornalistici a persone che si considerano estranee al contratto giornalistico. La questione ... diventerà inaggirabile nel momento in cui, come in ogni campagna elettorale, le trasmissioni informative di rete verranno ricondotte, su disposizione della Commissione Parlamentare di Vigilanza, sotto le Direzioni di testata".

Infatti Vespa ha dichiarato all'ANSA che "'Porta a Porta' non è una testata giornalistica, il mio non è un contratto giornalistico, la squadra di 'Porta a Porta' non ha un contratto giornalistico... L'azienda mi ha fatto sapere che avrebbe ovviamente considerato l'assenza di 'Porta a Porta' come un rifiuto di prestazione. L'Ordine dei giornalisti è stato avvertito e non mi risulta che abbia sollevato obiezioni''.

Ma "la risposta di Bruno Vespa chiama in causa direttamente l’azienda - afferma Roberto Natale, segretario Usigrai - Il sindacato dei giornalisti chiede di sapere chi abbia agitato lo spettro del rifiuto di prestazione per ottenere la messa in onda di “Porta a Porta”, e se il vertice della Rai condivida questa linea. Quanto all’Ordine (che peraltro non risulta aver dato via libera) non si capisce a quale titolo Vespa lo abbia interpellato: al collega è infatti noto che gli scioperi vengono indetti dal sindacato".

Speciale libera informazione con le critiche all'anomalia italiana di UE, OSCE, Stampa estera etc...

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