NEW del 20 settembre 2005

 
     

Uzbekistan : alla sbarra 15 manifestanti massacro di Andijan
di red

Comincia oggi il processo a quindici uomini accusati dal governo dell'Uzbekistan di aver partecipato a maggio ad una rivolta islamica che fu sedata nel sangue.

I 15 accusati compaiono davanti alla corte suprema di Tachkent con l'accusa di "terrorismo", possesso di armi illegali e omicidio di civili e di membri delle forze di sicurezza.

I disordini, cominciati il 13 maggio per protestare contro l'incarcerazione di 23 uomini d'affari islamici, degenerarono in scontri con le forze dell'ordine, durarono diversi giorni e furono repressi nel sangue.

Associazioni non governative occidentali e l'ONU denunciarono il massacro di civili, che sarebbero stati molte centinaia (gli ostacoli opposti ai giornalisti stranieri e la censura sui media locali non consenti' la verifica del numero) e l'UE chiese un'inchiesta indipendente sull'accaduto.

Il regime di Islam Karimov e' alleato degli USA, che hanno nel Paese alcune basi militari, ma anche Washington, dopo un primo silenzio, chiese chiarezza.

Il governo si e' invece rifiutato di acconsentire ad una indagine internazionale e parla di soli 187 morti. Secondo le autorita' uzbeke, i contestatori sarebbero legati al Movimento islamista del Turkestan, diffuso in Afghanistan e Pakistan, e ad al londinese Hizbi Tahrir.

Speciale terrorismo

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