NEW del 16 maggio 2005

 
     

Uzbekistan : Gran Bretagna parla di diritti umani violati
di Gabriella Mira Marq

Il ministro degli esteri britannico Jack Straw e' intervenuto per chiedere un cambiamento democratico in Uzbekistan mentre continuano nella citta' di Andijan i disordini iniziati contro la decisione del governo di incarcerare 23 persone accusate di attivita' integralista islamica.

Straw ha detto che "vi e' stata una chiara violazione dei diritti dell'uomo" nel Paese dopo che i soldati hanno aperto il fuoco nel cuore della citta' venerdi'. Egli ha ribadito che le forze di sicurezza uzbeche avevano isolato il centro urbano ma non si sa ancora con certezza quanti siano i morti.

Straw ha detto alla radio della BBC che "la situazione e' molto seria" e c'e' stata "una mancanza di democrazia e di apertura." Ha detto che l'ambasciatore britannico avrebbe incontrato ieri le autorita' uzbeche per ripetere la richiesta della Gran Bretagna di "trasparenza circa quanto sta accadendo nel Paese, per permettere alla Croce Rossa e ad altri osservatori stranieri di entrare per potere vedere che cosa sta succedendo" e ripetere l'esigenza del rispetto dei diritti dell'uomo e di passi verso la democrazia.

Il presidente Islam Karimov ha incolpato dell'agitazione i radicali islamici collegati al movimento bandito Hizb ut-Tahrir, tuttavia i critici affermano che sta usando la minaccia di estremismo come copertura per schiacciare l'opposizione.

La Gran Bretagna e' un alleato degli Stati Uniti, ed anche il presidente uzbeco e' filostatunitense ed il Paese e' considerato un alleato di Washington nella guerra al terrorismo. Gli Stati Uniti hanno anche una base aerea in Uzbekistan e i critici degli USA dicono che l'amministrazione Bush ha "chiuso un occhio" sulla situazione.

Straw ha detto di non conoscere in dettaglio la posizione degli USA sulla questione, aggiungendo pero' che "il governo degli Stati Uniti ha un punto di vista molto chiaro circa l'importanza della democrazia e della democrazia come valore universale e la democrazia e' niente se non universale". Secondo Straw, poiche' "abbiamo visto le azioni di sostegno degli Stati Uniti verso la democrazia altrove, come nel caso della precedente Unione Sovietica" egli e' convinto "che sosterrebbero in linea di principio tali azioni anche qui".

Intanto si susseguono voci discordanti sul numero dei morti in Uzbekistan. I giornalisti che hanno potuto vedere alcuni dei corpi e le associazioni dei diritti umani locali accreditano da 60 a 600 morti, il governo ne ammette molti di meno. 70 persone considerate organizzatrici dei disordini sarebbero state arrestate, come risulterebbe da indiscrezioni sulle cifre fornite dal ministro dell'interno Zakir Almatov durante un incontro con i principali responsabili della regione.

La citta' di Andijan e' circondata da un cordone di sicurezza ed ai giornalisti e' stato chiesto di andarsene. Spari sono stati avvertiti nella notte nella citta' di frontiera di Kara-Suu. Sabato centinaia di rifugiati uzbechi avevano tentato di fuggire in Kirghizstan in prossimita' della cittadina e circa 900 sarebbero riusciti nel loro intento. Il tentativo di espatrio e' continuato anche ieri.

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