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NEW del 9 settembre
2005
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Consiglio
ministri approva ddl su intercettazioni Il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge sulle intercettazioni telefoniche ed ambientali e sulla pubblicita agli atti acquisiti dal pubblico ministero e dal difensore. Il ministro della Giustizia Roberto Castelli ha spiegato che "non poteva essere un decreto legge ma un ddl, perché mancano i presupposti di "straordinarieta' ed urgenza per quanto riguarda gli interventi sul codice penale e su quello di procedura penale". Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha datto che il governo avrebbe preferito il decreto legge, ma il Quirinale e' intervenuto in favore del disegno di legge, che passera' quindi al vaglio delle Camere prima di entrare in vigore. La durata di tre mesi per le intercettazioni e' stata estesa dai reati di mafia e minacce a mezzo telefono della precedente bozza anche per reati di terrorismo. Non si fa menzione di reati finanziari, come quelli che hanno portato al tracollo di Parmalat. Inoltre le persone intercettate ma non indagate dovranno essere avvisate di essere sotto controllo, e non e' previsto il carcere per i giornalisti, i quali rischiano una sanzione pecuniaria massima di 5.000 euro (mille volte pu' elevata la sanzione all'editore). Sospesi i magistrati che si lasceranno sfuggire le informazioni. I ministri hanno negato che si sia parlato del 'caso Fazio', da cui e' scaturito il in realta' il ddl, mentre il premier ha posto l'accento sul precedente rischio di intercettazioni per i cittadini: "Ora sara' possible effettuare intercettazioni telefoniche solo per reati gravi come il terrorismo, la mafia e l'omicidio". Intercettazioni disposte dai magistrati, naturalmente, i quali gia' oggi operavano in linea con la legge, come emerso dal rapporto del guardasigilli al Consiglio dei ministri del 2 settembre. ___________ NB:
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