NEW del 25 luglio 2005

 
     

Ruanda : Clinton chiede scusa , non fermai genocidio
di red

L'ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton ha espresso rinnovate scuse per il genocidio del Ruanda, travagliato nel 1994 da una guerra etnica che provoco' in pochi giorni 800.000 morti.

Clinton - in visita nel Paese africano - ha ricordato di essere stato a quell'epoca alla guida degli USA e di aver personalmente fallito nell'arginare il conflitto, che ha definito la peggior catastrofe umana nella storia recente. "Non espressi le scuse del mio governo, esprimo quelle per il mio personale errore", ha detto visitando il memoriale del genocidio a Gisozi.

Clinton - per la prima volta in visita nel Paese dal 1998, quando era ancora presidente - e' il primo capo di Stato del mondo ad aver manifestato pubblicamente rimorso per non aver fermato il genocidio. Prima di lui Kofi Annan aveva riconosciuto la propria incapacita' di comprendere e reagire a quanto stava accadendo nel Paese diviso fra etnie Hutu e Tutsi.

Il generale Romeo Dallaire, comandante della piccola forza di pace ONU nel 1994, affermo' che l'Occidente ha una "responsabilita' criminale" per la sua inerzia durante le violenze, spiegando che "la comunita' internazionale non si preoccupo' per i Ruandesi perche' il Ruanda era un Paese di nessuna importanza strategica". Egli fu cosi' toccato dagli orrori da averne riportato disturbi psicologici.

Clinton, che visitera' altri quattro Paesi africani, ha sottolineato che non trascurera' il Ruanda nell'iniziativa globale anti-AIDS che sta portando avanti con la fondazione che porta il suo nome.

Speciale pace e diritti

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