NOTIZIARIO del 01 aprile 2005

 
     

Papa : tutto il mondo ne segue le condizioni
di red

Uno straordinario ecumenismo caratterizza la preoccupazione per le condizioni del Papa in queste ore. Arabi, Ebrei, Ortodossi e Cinesi si dicono preoccupati o seguono con attenzione l'aggravarsi dello stato di salute del pontefice, forse in risposta ai numerosi viaggi da lui effettuati in tutto il mondo.

Al Jazira e Al Arabjia le principali emittenti televisive satellitari del mondo arabo, hanno aperto i notiziari di ieri sera comunicando gli aggiornamenti sulle condizioni di Giovanni Paolo II ed oggi durante i notiziari sono apparse scritte in rosso per annunciare il "comunicato del Vaticano sullo stato di salute del Papa". Alcuni esponenti islamici, come l'Imam della moschea di Roma, sono in preghiera per la sua guarigione.

Una delegazione della comunita' ebraica di Roma, nelle persone dei suoi massimi esponenti religiosi e non, e' giunta questa mattina a San Pietro sotto il Colonnato per pregare per la salute del Papa. Secondo il dipartimento relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, la Chiesa ortodossa russa "soffre con il Papa malato". Momenti di avvicinamento e dissapori si sono alternati fra le due Chiese durante il pontificato di Giovanni Paolo II.

In Cina, interessamento senza precedenti per il Pontefice, dato che il gigante asiatico non ha rapporti con il Vaticano: l'agenzia Nuova Cina ha riportato il bollettino medico fornito questa mattina dal portavoce vaticano Joaquin Navarro Valls ed anche la stampa cinese riporta le notizie sul papa. Ma anche le autorita' si sono sbilanciate in un augurio. Un portavoce del ministero degli esteri ha dichiarato: "seguiamo con attenzione le notizie sulla malattia del papa e gli esprimiamo il nostro augurio di pronta guarigione". La crisi fra il governo cinese e la Santa Sede risale agli anni cinquanta, e la Cina chiede la rottura dei rapporti diplomatici con Taiwan, mentre la Santa Sede vuole maggiori garanzie sulla liberta' di culto per i cattolici cinesi. Questi ultimi sono divisi in Chiesa clandestina e filogovernativa.

Riguardo ai diritti umani, questo pontefice ha avuto il merito di chiedere scusa per le persecuzioni operate dalla Chiesa cattolica nel passato, e per il mancato impegno quando avrebbe potuto fare di piu' (rammarico espresso di recente nel messaggio del Papa in occasione del giorno della memoria ad Auschwitz). Il Papa si e' poi espresso in diverse occasioni per la pace, sia in Iraq che in Palestina, anche in contrasto con le posizioni di alcuni governanti, sebbene alcuni esponenti della CEI, come il cardinale Ruini, abbiano invece avuto posizioni piu' militariste.

Durante la detenzione di diversi ostaggi in Iraq, il Papa si e' appellato ai rapitori chiedendone la liberazione. In una di tali occasioni egli invito' i rapitori "a sentimenti di umanita'", aggiungendo "Li supplico di rendere alle famiglie le persone che sono nelle loro mani, mentre prego Dio misericordioso per le popolazioni della Terra Santa e dell’Iraq e per tutti coloro che in quelle regioni lavorano per la riconciliazione e la pace."

Invece i TG italiani in ritardo


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