NEW del 07 novembre 2005

 
     

Val di Susa e alta velocità : sbagliato approccio al problema
lettera firmata

Buongiorno, mi permetto di inviarvi una mia osservazione in merito alla lettera pubblicata sul vostro sito contenente un elenco di motivi per dire NO al TAV.

Nell'elenco c'è anche: "La linea in costruzione è esclusivamente merci, non si avrebbe alcun vantaggio in termini di tempo per la percorrenza da Torino a Lione. I treni passeggeri comunque continuerebbero a transitare nella linea storica con i tempi di percorrenza attuali."

Quello che mi chiedo è questo: il traffico su gomma è diventato bersaglio (e in minima parte condivido) di tutte le organizzazioni attente ai problemi dell'ambiente e dell'inquinamento. Ora che si comincia finalmente a investire soldi in opere destinate ad alleggerire strade ed autostrade (con benefici per i polmoni degli abitanti della Val Susa) per trasferire il traffico merci su rotaia, spuntano migliaia di NO da parte degli stessi abitanti.

Condivido la preoccupazione per il problema amianto e da questo prendo spunto per osservare che, a mio parere, sarebbe molto meglio e decisamente meno controproducente delle forme di protesta attuali, focalizzare il dibattito (e dibattito è una cosa ben diversa dall'occupare stazioni ferroviarie arrecando disagi ai pendolari e a tutti coloro che viaggiano in treno) e l'attenzione sugli aspetti più importanti e specifici (come appunto quello dell'amianto) invece di esasperare il problema, generalizzandolo e rischiando di attrarre estremisti come quelli che hanno posato il pacco bomba sulla SS del Moncenisio, estremisti che non perdono occasione per distinguersi per la loro stupidità e ignoranza.

Cordiali saluti,

Giorgio Montaldo

Risponde Rita Guma

Gentile Amico, condivido il suo suggerimento sul fatto che sulla questione Tav occorra focalizzare l'attenzione sulla gravita' del problema amianto.

Il fatto, pero', come spiega anche la lettera pubblicata ieri, e' che i media non parlano ne' del dissenso ne' dei retroscena che potrebbero motivare il non disinteressato impegno di alcuni nel propugnare la necessita' dell'opera. Ne' si vuol dare visibilita' - in questo caso e in generale - allo scomodissimo problema dell'amianto.

Ecco forse perche' i cittadini hanno deciso, dopo anni di conferenze sul tema e pacifiche manifestazioni - di alcune delle quali sono stata personalmente testimone, vivendo in Piemonte - e che non hanno catturato l'attenzione, di inscenare forme di protesta piu' visibili.

Condanno ovviamente eventuali gesti illegali e di violenza, ma quanto ai pacchi bomba, essendo molto difficile stabilirne la paternita' e restando in genere ignoti gli autori, credo che possiamo ipotizzare un 50% di probabilita' che questo tipo di ordigni sia posto ad arte da chi voglia screditare la protesta, unico effetto che infatti si ottiene.

Personalmente non sono ambientalista tout-court, e sul sito trattiamo il tema solo in relazione alla disiformazione, ma per approfondimenti sui retroscena consiglio la lettura del libro CORRUZIONE AD ALTA VELOCITA', di F. Imposimato, G. Pisauro, S. Provvisionato, KOINE' Nuove Edizioni.

Speciale libera informazione

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