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NEW del 14 novembre
2005
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tav in Val di Susa : una visione di parte ? Signori, letto il vs. articolo, sono interessato a capirne di piu', è una vicenda come tante che si da una versione di parte , come molte altre cose viviamo nell’ era dell’ informazione pilotata, la domanda è: perché secondo voi il governo si sta accanendo tanto nel volerla fare, quando come dite la line per porto / Kiev è stata soppressa, i finanziamenti non ci sono, ( senza soldi i lavori non partiranno mai, quindi dovrebbe essere una garanzia per Voi) il traffico dite Voi che rimarrà invariato. Detta in questi termini sembra autogol clamoroso, non mi meraviglierei, ma mi sembra strano . Vi passo una informazione, visto che sono del settore trasporti, attualmente 80 % del traffico merci Italiano e su gomma, ma se ci fossero delle linee e servizi accettabili credo proprio che una buona % si sposterebbe su treno, ma attualmente non ci sono (e vedete le condizioni giornaliere della Firenze Milano Bologna ). Lo stesso secondo me avverrà per questa linea, se verrà fatta, sarà funzionale, concorrenziale, i traffici che attualmente vanno su ruota potranno passare su rotaia, che è sicuramente meno inquinante e sicuro del camion, dare per scontato adesso quello che avverrà una volta che realizzata questa linea mi sembra eccessivo. Grazie per una risposta , saluti.
Gentile sig. Viti, quelle riportate sul nostro sito con dati e opinioni sul No Tav sono lettere di lettori, non nostri articoli o analisi. E' anzi specificato a lato pagina che: "La redazione non condivide necessariamente le posizioni espresse dalle lettere dei lettori, ne' garantisce per i dati contenutivi". Abbiamo anche precisato che non desideriamo ne' possiamo addentrarci nei meandri della valutazione ecomico-ambientale della questione, e non perche' non ne abbiamo le competenze (contiamo fra gli operativi della nostra associazione ingegneri energetici, ricercatori universitari, medici del lavoro, revisori dei conti, esperti in diritto amministrativo e societario, etc) ma perche' i nostri scopi statutari sono altri e come onlus abbiamo ben precisi vincoli. Quanto alla informazione pilotata, questo sito offre assolute garanzie di imparzialita': la nostra associazione e' economicamente indipendente e - forse unici in Italia - abbiamo previsto vincoli di incompatibilita' per le cariche dirigenziali con incarichi politici e candidature politico-amministrative e con ruoli di vertice aziendale. Accogliamo peraltro iscritti di ogni idea politica che pero' credono nella libera e ampia informazione. Quello che a noi interessa sul No Tav e' quindi che non si parla abbastanza dei retroscena dell'opera sotto il profilo della salute (amianto e uranio, di fronte a cui eventuali vantaggi ecomici o organizzativi divengono di nessun rilievo) e dei possibili conflitti di interesse in gioco (nell'Italia delle mazzette sembra superfluo chiedersi a chi potrebbe giovare un'opera faraonica, utile o inultile che sia). Ricordo solo che la Regione Piemonte e' gia' oggi quella a maggior incidenza di tumori dovuti ad amianto in Italia, e questa non e' un'opinione, ma un fatto, sintetizzato dall'immagine che segue, tratta dal sito del ministero della Salute. In blu la regione a piu' alto rischio (cliccare per ingrandire). Sono state presentate a tal proposito (da esponenti della maggioranza di governo) alcune interrogazioni che trova sul nostro sito. Cio' perche' in quelle zone erano dislocate centrali per la lavorazione dell'amianto, presente nelle montagne piemontesi in gran quantita' e buona qualita' e utilizzato come materiale da costruzione quando se ne ignoravano gli effetti. Il 25 ottobre 2005 anche il Consigliere regionale del Piemonte, Marco Botta, AN, incontrando il ministro della Salute Storace, ha sottolineato che "quello dell’amianto è un problema di primaria rilevanza... Il mesotelioma è infatti una neoplasia letale... In Piemonte le province di Alessandria e di Torino... presentano da tempo un’elevata incidenza di mesotelioma maligno”. Il ministro Storace, AN, ha risposto che “Bisognerà dare grande risalto ai materiali e ai metodi . Diventerà pertanto essenziale attuare ed individuare una serie di interventi mirati”. Direi che quella di non forare la montagna di amianto debba essere una misura preventiva prioritaria, visto che secondo il ministero della salute "la pericolosità dell’amianto dipende dal grado di libertà delle fibre, ossia dalla capacità dei materiali di rilasciare fibre potenzialmente inalabili; la presenza in sé dell’amianto, infatti, non è necessariamente pericolosa, lo diventa qualora le fibre vengano sprigionate nell’aria, per effetto di qualsiasi sollecitazione (manipolazione/lavorazione, vibrazioni, correnti d’aria etc.)". * Spartaco Viti e' vicepresidente esecutivo di una SpA di trasporti. ___________ NB:
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