DOMANDA del 04 aprile 2005

 
     

Riforma Costituzione : com'era quella della Bicamerale ?
risponde Rita Guma

In estrema sintesi, il testo della bicamerale approvato in prima lettura dalla Commissione mostrava una repubblica federale (una evoluzione del modello regionale approvato dall'Ulivo) con presidenzialismo piu' alla francese. In quella recentemente approvata in prima lettura al Senato il nostro il capo dello Stato non e' eletto dal popolo, ha poteri modesti, da notaio, ed e' espressione della maggioranza, che a sua volta e' ostaggio del premier, dato che sfiduciandolo rischia di tornare a casa per lo scioglimento delle Camere.

Schematicamente si aveva:

FORMA DI STATO
Costituzione federalista su base regionale. Fra le materie riservate allo Stato politica estera, difesa e sicurezza, bilancio, ordinamento generale dell’istruzione, giustizia, tutela dei beni ambientali.
Enti locali con fiscalita' propria e destinatari di almeno il 50% del gettito statale al netto delle competenze centrali.

FORMA DI GOVERNO
Presidente della Repubblica, eletto direttamente dai cittadini, in carica per 6 anni, detenendo la presidenza del Consiglio supremo della politica estera e della difesa. Compito di nomina del primo ministro con possibilita' di chiedere al premier la verifica della fiducia in Parlamento.
Primo ministro sfiduciabile con una mozione di un quinto dei parlamentari. Si dimette dopo l’insediamento del nuovo capo dello Stato o se sfiduciato.
Prevista una legge sul conflitto di interessi.

CAMERE
Possono essere sciolte dal presidente della Repubblica.
Camera con meno deputati (fra 400 e 500).
Il Senato, composto da 200 senatori eletti direttamente e 200 rappresentanti delle Regioni, ha funzioni di garanzia, nomina le autorita' di garanzia e i giudici costituzionali, concorre all'approvazione delle sole leggi bicamerali.

GIUSTIZIA
CSM senza poteri disciplinari, dati ad una Corte di Giustizia apposita. Accenno ad una separazione giudici-PM.
Corte dei Conti e Consiglio di Stato senza poteri giurisdizionali.
Corte Costituzionale con 20 giudici, cui e' ammesso il ricorso diretto dei cittadini.

LUNGHEZZA ARTICOLI
Anche questi abbastanza lunghi (anche se non cosi' tanto), con la giustificazione di non cambiare la numerazione precedente.

IL FALLIMENTO
Essenzialmente la bicamerale, il cui progetto era stato approvato in prima lettura, falli' per alcune perplessita' trasversali (ed in particolare di Rifondazione) sull'oscillazione troppo ampia del numero dei deputati, da definirsi con legge elettorale, e per i dissensi in tema di riforme sulla Giustizia.
Berlusconi voleva infatti la separazione e gerarchizzazione delle carriere, l'eliminazione dell'obbligatorieta' dell'azione penale, una modifica piu' radicale del CSM, l'introduzione del controllo dell'esecutivo sul PM e sottrarre la disponibilita' della polizia giudiziaria all'autorita' giudiziaria.
Progetti oggi in buona parte tradotti nella riforma della giustizia della CdL rinviata alle Camere dal Capo dello Stato.


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La tripartizione dei poteri, la giustizia e la democrazia

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