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NEW del 17 novembre
2005
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Riforma
Costituzione e legge elettorale : la CdL si sconfessa... Ogni volta che mi e' capitato di assistere ad una discussione sulle vicende giudiziarie di Silvio Berlusconi e/o sul lodo per l'immunita' al premier, c'era sempre un gruppo di suoi parlamentari o elettori a sostenere che il vero giudizio lo avevano espresso gli elettori e che l'"eletto" (in senso reale e - per loro - anche figurato) doveva governare senza essere disturbato. In questi mesi di discussione intorno alla legge elettorale ho solo sentito dire dalla maggioranza che la proposta della CdL rende davvero giuste le elezioni, ma nessuno ha notato che cio' significherebbe che la CdL ha governato fino ad ora in base ad un abuso, ancorche' legittimo. La legge elettorale tanto criticata e' infatti quella che ha permesso all'eletto di essere tale e di governare per ben cinque anni. La riforma introdotta non e' infatti solo sull'aspetto del proporzionale, che potrebbe essere una "limatura", ma sul meccanismo di determinazione della maggioranza e sul premio di maggioranza che ha consentito alla CdL di fare in parlamento quasi tutto quello che ha voluto, direttamente o ponendo la fiducia. La differenza di voti per l'approvazione delle varie leggi (compresa quella di riforma costituzionale, in senato 170 voti favorevoli, 132 contrari e 3 astenuti) e' infatti stata in genere pari al numero di seggi costituenti il premio di maggioranza che con la nuova legge elettorale non si avra' nella stessa misura ne' con lo stesso meccanismo. Sulla stessa linea si rileva la contraddittorieta' di un'affermazione di Schifani (FI), secondo cui "il voto del Senato sulla riforma costituzionale e' una vittoria per tutti i cittadini che richiedono... la garanzia che il voto espresso dall'elettore non venga tradito". Cio' vuol dire che il voto dell'elettore potrebbe essere stato fino ad oggi tradito ed infatti se una minoranza tanto larga nel Paese non puo' incidere nemmeno sui cambiamenti delle leggi fondamentali che regolano il patto repubblicano (Costituzione, Ordinamento giudiziario, legge elettorale) il voto e' tradito. Quindi - approfittando degli esiti di una legge elettorale la cui validita' ha essa stessa sconfessato e con la quale, anche rappresentasse il 51% degli elettori, ne' la destra ne' la sinistra rappresenterebbe la maggior parte del Paese (tenendo conto del 30% di non votanti) - la maggioranza attuale ha imposto unilateralmente una riforma che stravolge la Parte II della Carta fondamentale che fu invece approvata dall'Assemblea costituente con quasi il 90% dei voti a favore. Una riforma che ha il suo vero rischio nella attribuzione di eccessivi poteri al premier (che vinca le elezioni la destra o la sinistra) e non nella devolution di cui tanto si parla, chi per condannarla in nome dell'unita' d'Italia e chi per farsene vanto sapendo che l'esito del quasi certo referendum confermativo potrebbe vanificare il voto parlamentare e impedire alla riforma di entrare in vigore ma giungera' dopo le elezioni, per cui si potra' fare cassetta alle urne con il risultato politico che sembra oggi raggiunto. ___________ NB:
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Modifiche alla Costituzione ed effetti sui diritti del cittadino |