NEW del 09 novembre 2005

 
     

Sport : sfruttamento e rischi per l'informazione
di Gabriella Mira Marq

Lo sport previene la criminalita' giovanile e i suicidi fra i giovani. E' solo uno degli attualissimi temi toccati nella conferenza sullo sport e la governance che si svolge oggi a Copenaghen.

Piu' di 200 giornalisti, accademici e professionisti dello sport provenienti da tutto il mondo partecipano a 'Governance nello sport: il brutto, il buono e il cattivo', momento di confronto e rilfessione apertosi il 6 novembre e che si concludera' domani.

Si e' parlato fra l'altro del ruolo positivo dell'informazione nello sport e della incidenza della pubblicita' sui contenuti dei notiziari sportivi, della corruzione e del doping nello sport, del traffico di giovani atleti nel terzo mondo, dell'uso politico dello sport ed anche del ruolo di prevenzione che le attivita' sportive possono avere sulle devianze giovanili.

l primo giorno del congresso si e' incentrato su uno dei problemi pił grandi che affronta il gioco del calcio del mondo - lo sfruttamento dei giocatori. Jean-Marie Dedecker, parlamentare belga da tempo impegnato contro lo sfruttamento dei giovani calciatori africani da parte di agenti senza scrupoli, ha messo a fuoco la questione della legislazione 'insufficiente' ed ha detto che, oltre ai 30 agenti che operano legalmente nel gioco del calcio in Belgio, ce ne sono circa 170 illegali, e fra questi molti ex giocatori.

Il parlamentare non ha fatto nomi, ma ha detto che molti di essi sono coinvolti in droghe, nella prostituzione e nel crimine organizzato. Dedecker ha avuto minacce di morte dopo l'annuncio di un suo viaggio in Nigeria - dove vi sono molti giovani dotati - per studiare le radici del problema.

Il professor Wladimir Andreff, di Parigi, egli stesso ex giocatore di calcio, ha espresso preoccupazioni per i giovani talenti sfruttati dagli agenti europei ed ha presentato una proposta dettagliata - che ha denominato 'Coubertobin tax' (da De Coubertin e Tobin Tax) che prevede una tassazione percentuale sui proventi del calcio finalizzata alla creazione di un fondo per la formazione dei giocatori, per sostenere gli sportivi che di addestrano nei Paesi in via di sviluppo e per fornire un disincentivo allo sfruttamento.

Pierre de Coubertin, ha precisato il professore, sosteneva che tutti gli atleti, uomini e donne, dovrebbero avere uguale accesso alle risorse ed agli impianti sportivi.

In merito all'informazione nello sport, tema prescelto per il secondo giorno dei lavori, il segretario generale della federazione internazionale dei giornalisti, Aidan White, ha detto che i media devono riconoscere che la sicurezza e' un'esigenza anche per i giornalisti sportivi ed ha parlato di attacchi ai cronisti sportivi, cui occorrerebbe una maggior solidarieta' dai loro colleghi e da tutti gli operatori del settore.

Fra gli episodi narrati, quello del giornalista greco Filippos Syrigos, attaccato da un uomo sconosciuto un anno fa. In quel caso, ha detto White, l'associazione greca della stampa e l'associazione dei giornalisti sportivi hanno rilasciato dichiarazione pubbliche contro l'aggressione ma non hanno fatto niente altro. Il sostegno migliore al momento per i giornalisti sportivi e' l'istituto internazionale recentemente fondato per la sicurezza dei giornalisti, INSI, che fornisce consigli e formazione in materia di sicurezza a tutti i giornalisti, compresi i freelance che lavorano in ambienti ostili.

Su un altro tema, White ha avvertito che i giornalisti saranno i grandi perdenti se non si porranno contro il crescente potere della pubblicita' sportiva nei media: "il commercio dello sport e' una forza potente nel giornalismo moderno che esercita un'influenza senza precedenti sul mercato dei media, proponendo nuove sfide", ha detto.

"E' una sfida importante per l'indipendenza del giornalismo editoriale di interesse del pubblico, data la sua influenza sulle strategie di vendita e di annunci pubblicitari dei media. - ha avvertito White, che ha parlato di rischio di monopolio sui mezzi di comunicazione di massa - Se non prendiamo consapevolezza di che cosa e' in gioco, potremmo essere tutti perdenti."

>>> continua

Speciale sport e legalita'

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