NEW del 02 novembre 2005

 
     

Sahara : Polisario denuncia Marocco e si appella alla Spagna
di Gabriella Mira Marq

Torture, carcerazioni politiche e vessazioni nel Sahara. Paventa un bagno di sangue e si appella alla responsabilita' della Spagna il Fronte Polisario dopo la morte di un giovane sahariano a seguito di supposte torture subite in Marocco.

Il conflitto che vede la popolazione sahariana opporsi all'occupazione del Marocco ha ormai trent'anni, e si sarebbe dovuto concludere con un referendum per l'autodeterminazione e libere elezioni nella regione, secondo gli accordi e l'auspicio della comunita' internazionale.

Il coordinatore del Fronte Polisario per i rapporti con l'ONU, Mohamed Haddad, ha messo in guardia in una conferenza stampa sul "pericolo di morte" che corre la popolazione sahariana che vive nelle zone occupate, dove da maggio si hanno costanti manifestazioni per rivendicare il rispetto dei diritti umani, la liberazione dei prigionieri politici in carcere in Marocco e la celebrazione del referendum di autodeterminazione.

Haddad ha detto che "tutti sanno che a El Aaiún regna il terrore" ed ha insistito sulla necessita' che l'ONU apra un'inchiesta imparziale sulla morte del giovane Lembarki Hamdi Salek Mahayub, spirato domenica in conseguenza, secondo alcune denunce sahariane, delle torture inflittegli dalle forze di sicurezza marocchine. Anche la famiglia chiede l'autopsia del cadavere e un'inchiesta sulle cause della morte.

Haddad ha detto che "e' scandaloso che in presenza della MINURSO (la missione ONU nel Sahara marocchino) il Marocco prosegua torturando, seminando il terrore ed impedendo l'ingresso delle delegazioni di osservatori sul luogo", paventando poi una situazione come quella di Timor.

Il portavoce si e' appellato alla responsabilita' della Spagna, che ha con il governo di Rabat buoni rapporti ma che recentemente ha espresso, tramite il ministro degli esteri Miguel Ángel Moratinos, sostegno al diritto alla autodeterminazione del popolo sahariano.

Haddad ha affermato che la Spagna e' stata "parte del problema" e deve essere "parte della soluzione" ed ha detto che le parole sono sempre le stesse ma che sarebbe ora che si trasformassero in fatti per evitare il bagno di sangue che potrebbe derivare da una agitazione dei coloni marocchini contro i Sahariani.

Piu' volte alcuni parlamentari spagnoli hanno cercato di verificare di persona in delegazione quanto stava veramente accadendo nella regione, trovando pero' un muro di gomma figurato e di fatto da parte del Marocco.

Speciale diritti

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