NEW del 14 settembre 2005

 
     

UE vuole visita a detenuti politici sahariani in Marocco
di Mauro Giannini

L'intergruppo del parlamento europeo per il Sahara occidentale esige la visita di una commissione medica internazionale e indipendente nelle carceri marocchine, dove si trovano 37 prigionieri politici sahariani in sciopero della fame. L'UE vuole conoscere la situazione reale dei detenuti ed esaminare l'ipotesi di una eventuale liberazione senza intralci.

Secondo i loro compagni - che hanno anche manifestato qualche giorno fa - e secondo le organizzazioni per i diritti umani, la situazione dei prigionieri e' "grave e allarmante" e la loro salute si deteriora giorno dopo giorno, non solo a causa dello sciopero della fame intrapreso l'8 agosto, ma anche per le condizioni di detenzione attuali e precedenti. L'attivista Aminetu Haidar ha perso conoscenza, secondo Sahara Press Service.

Il Sahara occidentale e' occupato dal Marocco, che effettua una repressione costante con torture, sequestri di persona e la detenzione senza processo di una quarantina di prigionieri di coscienza in un carcere lontano e quindi inaccessibile ai familiari e agli avvocati. La Commissione dell'europarlamento chiede al Marocco i promessi progressi democratici ed il rispetto dei diritti fondamentali.

Mentre il fronte Polisario ha liberato dopo decenni gli ultimi 404 prigionieri di guerra marocchini, anche il segretario generale dell'ONU Kofi Annan ha nominato un rappresentante speciale per il Sahara occidentale, fatto di cui l'UE si e' rallegrata.

Tuttavia l'europarlamento chiede al regno del Marocco di chiarire il destino di 150 soldati sahariani e di piu' di 500 civili sahariani vittime di sparizioni forzate. Inoltre reclama l'intervento della comunita' internazionale presso il governo del Marocco affinche' mostri una reale volonta' politica nella cessazione di un conflitto che dura ormai da 30 anni.

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