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NEW del 11 ottobre
2005
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Darfur
: ONU condanna violenze e uccisioni Condanna a tutto campo alle recenti violenze in Darfur che hanno visto il rapimento di 18 persone e l'uccisione di tre peacekeepers e due operatori della missione dell'Unione Africana in Sudan (AMIS). Il segretario generale Kofi Annan, in conferenza stampa a Ginevra, ha definito "inaccettabile" l'accaduto. Annan ha condannato l'uccisione e il rapimento del personale della missione dell'Unione Africana in Darfur ed ha detto che i responsabili devono essere giudicati. Rispondendo alle domande, ha avvertito che "se la situazione in Darfur persiste, potra' avere un effetto negativo sull'esecuzione dell'accordo completo di pace". A New York, un portavoce di Annan ha diffuso una dichiarazione che precisa che AMIS e' una forza imparziale schierata per aiutare le parti in conflitto. Il portavoce, Stephane Dujarric, ha chiesto a tutte le parti in causa di aiutare a consegnare i responsabili, ma ha aggiunto che "il segretario generale ricorda al governo che ha l'ultima responsabilita' della protezione dei peacekeepers e degli operatori umanitari". Il presidente pro tempore del Consiglio di sicurezza dell'ONU, l'ambasciatore Mihnea Ioan Motoc, della Romania, ha detto ieri che i membri del Consiglio hanno espresso congiuntamente condanna e preoccupazione per gli attacchi ai civili nella travagliata regione sudanese, ed ha chiesto che i perpetratori degli attacchi vengano identificati e tradotti avanti alla giustizia. Motoc aveva appena incontrato il sottosegretario generale per le forze di pace, Hédi Annabi, con cui si ea confrontato sulla situazione politica, umanitaria e di sicurezza nel Darfur. Membri del Consiglio hanno chiesto alle parti di cooperare con l'Unione Africana e con l'AMIS ed hanno chiesto di porre fine immediatamente alle violenze, che impediscono anche l'arrivo degli aiuti umanitari. Intanto Juan Mendez, speciale relatore dell'ONU per la prevenzione dei genocidi, ha lanciato un allarme circa la situazione in Darfur. Juan Mendez ha detto che in precedenza riteneva che la situazione si fosse stabilizzata, ma ha purtroppo dovuto constatare di aver "trovato la situazione molto più pericolosa e preoccupante" ed ha citato la recrudescenza di violenze fra tutte le fazioni e la crescente assenza di rispetto per la legge. Egli ha ricordato che di recente sono stati uccisi negli accampamenti 35, mentre molte capanne e case sono state distrutte ed ha richiesto un aumento di protezione dei civili e degli operatori umanitari. Sulle responsabilita', Mendez ha detto che occorre "insistere che la cooperazione con la Corte Criminale Internazionale non e' materia di scelta per alcuno Stato". Il Sudan infatti ha detto che non ha bisogno della CCI e vorrebbe usare il proprio tribunale speciale, ma Mendez ha rimproverato il governo di Khartoum per l'inefficace impegno sul problema, in quanto i casi fin qui esaminati - ha detto - sono marginali, appaiono solo crimini comuni e non riguardano il picco del conflitto, nel 2003-2004. Il relatore per i genocidi ha dichiarato la sua disponibilita' a relazionare il Consiglio di Sicurezza dell'ONU, come richiesto da Kofi Annan. Si temono sanzioni. ___________ NB:
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Caso Sudan - Darfur: 1.200.000 profughi, 50.000 morti Caso Sudan - Khartoum: 900.000 vittime di violenza e povertà
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