NEW del 04 ottobre 2005

 
 
       
 

Rifugiati : Guterres , intolleranza minaccia diritto d'asilo
di Gabriella Mira Marq

Il diritto d'asilo e' minacciato dall'intolleranza e dalla falsa informazione che porta a confondere il terrorismo con l'immigrazione. Questo il fulcro del discorso dell'alto commissario per i rifugiati Antonio Guterres ieri a Ginevra durante l'apertura della riunione annuale di cinque giorni dell'esecutivo di 68 nazioni dell'organismo ONU cui dovrebbe partecipare in settimana anche Kofi Annan.

Il nuovo alto commissario - un ex primo ministro portoghese subentrato in luglio a Ruud Lubbers - ha dichiarato che l'UNHCR è soprattutto un organismo responsabile della protezione dei rifugiati e che tutti i membri del personale (6.000 unita') devono vedersi come agenti di protezione.

Guterres ha chiesto alla comunita' mondiale uno sforzo comune per combattere l'intolleranza, per conservare l'istituzione dell'asilo e per colmare il divario fra emergenza umanitaria e sviluppo di lunga durata in modo da consentire a milioni di persone la ricostruzione delle proprie vite.

Guterres ha detto che il personale dell'ufficio rifugiati dell'ONU si deve occupare ogni giorno "dell'effetto perverso" dell'intolleranza, dovuto in gran parte alle campagne demagogiche politiche che passano sttraverso i media e che orientano l'opinione pubblica facendo leva sui timori e sui pregiudizi della gente, associando i problemi di terrorismo e sicurezza ai flussi di migranti fluisce ed alle richieste d'asilo dei rifugiati.

Egli ha sottolineato che i rifugiati sono vittime, non agenti del terrorismo e dei conflitti. "Il terrorismo - ha detto Guterres - deve essere combattuto con determinazione totale. Ma l'asilo e' e deve rimanere un punto centrale della democrazia" L'ex primo ministro portoghese ha fatto appello ai governi responsabili ed alla societa' civile.

Nel mondo ci sono 19 milioni di rifugiati, ma - mentre il numero globale di coloro che sono fuggiti dal loro paese a causa delle persecizioni e della violenza e' oggi il piu' basso degli ultimi 25 anni - ci sono ancora 25 milioni di persone che sono state forzatamente cacciate dalle zone d'origine, ma che si trovano all'interno del proprio Paese e quindi non sono coperte dalla convenzione del rifugiato del 1951.

Guterres ha denunciato che si tratta di una vera emergenza e che - sebbene ovviamente la responsabilita' primaria rimaga degli Stati interessati - la Comunita' internazionale deve essere capace di intervenire su questa situazione. In quest'ottica, egli ha salutato entusiasticamente la nuova Commissione per il consolidamento della pace varata dallultima assemblea ONU, poiche', ha spiegato, la pace e' condizione essenziale per risolvere anche i problemi dei dislocati.

L'alto commissario ONU si e' anche soffermato sulla situazione dei migranti nel Mediterraneo e nel golfo di Aden, in cui vi sono massicci flussi di persone che si muovono dall'Africa verso l'Europa ed il Medio Oriente per sfuggire la poverta', ma in mezzo a loro anche rifugiati richiedenti asilo che non possono essere rimandati indietro, laddove subirebbero persecuzioni.

Egli ha ricordato che "tutti gli Stati sono autorizzati a gestire responsabilmente i loro confini e ad adottare le politiche migratorie adatte. Dovrebbero anche comportarsi validamente per eliminare il traffico degli esseri umani e per punire severamente gli sfruttatori".

"Tuttavia, ha detto Guterres, custodire le frontiere non deve impedire l'accesso fisico alle procedure di asilo alla determinazione di giuste condizioni per i rifugiati per coloro che vi hanno diritto a norma di leggi internazionali. Un provvedimento severo, duro ed intransigente sui criminali deve necessariamente andare di pari passo con una preoccupazione umanitaria di proteggere le loro vittime".

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