NEW del 04 ottobre 2005

 
     

Costa D'Avorio : Stati ECOWAS preoccupati per conflitto
di Carla Amato

I rappresentanti delle 15 nazioni dell'ECOWAS si sono riuniti venerdi' nella capitale nigeriana Abuja in un vertice dedicato alla crisi ivoriana, in cui gli accordi di pace ottenuti con la mediazione del presidente del Sudafrica Mbeki sono minacciati dalle violenze e dalla scarsa collaborazione delle parti in causa.

Dall'incontro e' emersa la richiesta alle Nazioni Unite di inviare piu' peacekeepers in Costa D'Avorio. Lo ha dichiarato ieri il ministro degli esteri del Senegal, Cheikh Tidiane Gadio, il quale ha detto che cio' assicurerebbe nuovi sforzi per la pace e la fine del conflitto triennale nel Paese. Attualmente nel Paese vi sono oltre 6600 caschi blu.

Gadio ha detto che la richiesta all'ONU e' solo una delle proposte emerse dal vertice dell'ECOWAS (o CEDEAO, organizzazione economica africana sul modello della CEE) , le cui conclusioni non sono pero' state rese pubbliche. Il ministro ha pero' affermato che le proposte sono ben bilanciate e che potrebbero essere accettate da tutte le parti in causa.

Gadio ha detto che i leader dell'ECOWAS hanno raccolto le proposte per sottoporle all'attenzione della Unione Africana che si riunira' questa settimana ad Addis Abeba. La settimana seguente anche il Consiglio di Sicurezza dell'ONU esaminera' le idee emerse per riunificare il Paese spaccato in due, con il nord in mano ai ribelli ed il sud controllato dal governo del presidente Laurent Gbagbo.

Gbagbo vuole restare al potere e tollera le incursioni dei gruppi a lui fedeli ai danni dell'opposizione e della stampa indipendente, mentre i ribelli hanno rifiutato il disarmo concordato sia perche' mancano fondi per il reinserimento, sia perche' Gbagbo ha varato unilateralmente leggi che gli assicurano un miglior risultato elettorale alle prossime presidenziali.

Il segretario generale dell'ONU Kofi Annan era intervenuto il mese scorso affermando che sarebbe stato tecnicamente impossibile far svolgere le elezioni presidenziali il 30 ottobre. Annan aveva anche minacciato possibili sanzioni da parte del Consiglio di sicurezza qualora la situazione fosse rimasta in fase di stallo a causa dell'ostruzionismo delle diverse parti.

La settimana scorsa la Francia, che ha diversi interessi in Costa D'Avorio, aveva espresso preoccupazione per le minacce di crescita del conflitto, mentre le organizzazioni per i diritti umani avevano gia' in passato lanciato l'allarme sul pericolo di violazione dei diritti costituito dall'attuale situazione.

Speciale pace e diritti umani

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