NEW del 10 settembre 2005

 
     

Islam : ne' quello che genera terrore ne' quello che ci piacerebbe
di Rita Guma

Tre esponenti della casa delle liberta' - Pisanu, Pera, Calderoli - parlano di rapporti con l'Islam usando tre diversi argomenti, che vorrei qui analizzare, in quanto, a parte il mio rifiuto - per costituzione e per Costituzione - di ogni discriminazione, mi pare che si rischi di cadere in generalizzazioni, banalizzazioni e confusioni non da poco in un frangente come l'attuale.

Il ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu ha firmato questa mattina il decreto istitutivo della Consulta per l'"Islam italiano", cioe', ha detto, di "una comunita' pacificamente inserita nel tessuto economico e sociale del nostro Paese, libera di professare le proprie convinzioni religiose e di salvaguardare la propria identita', ma al tempo stesso pienamente rispettosa dei nostri valori e dei nostri ordinamenti".

Il gruppo di lavoro collegiale presso il Viminale - i cui membri sarano nominati successivamente "tra persone di cultura e religione islamica di accertata affidabilita' ed esperienza, a prescindere da qualsiasi criterio di appartenenza e rappresentativita'"... "svolgera' funzioni esclusivamente consultive, esprimendo pareri e formulando proposte sulle questioni indicate dal ministro". Una nota del ministero spiega che il lavoro della Consulta "consentira' di conoscere meglio la variegata realta' delle comunita' musulmane d'Italia" per contribuire all'integrazione "nel pieno rispetto della Costituzione e delle nostre leggi".

A Pisanu risponde il ministro leghista Roberto Calderoli che parla di "errore enorme" e di "atto unilaterale di un singolo ministro" senza l'avallo del governo. Il leghista suggerisce di introdurre "la legge del taglione" poiche' non esiste "un islam italiano" ma una "'non civiltà'" che considera i non islamici cittadini di serie B e la donna un essere umano di serie B, che autorizza il terrorismo e la violenza e che riconosce una legge come la sharia". Secondo Calderoli la nostra civilita' e' superiore, ed anche Pera afferma oggi che "abbiamo la fierezza di essere migliori di chi ci dichiara la guerra santa".

A giudizio del presidente del Senato Marcello Pera - intervenuto a Gubbio alla scuola di formazione politica di Forza Italia - non serve la tolleranza ma il rispetto reciproco. Secondo Pera, "di fronte al fondamentalismo e al terrorismo l'Occidente o si difende o si arrende", poiche' "il disegno di alcune elites radicali islamiste e' la rivincita storica per l'Islam sull'Occidente", il cui primo passo sarebbe il sovvertimento dei regimi arabi piu' vicini all'Occidente. Mentre richiama "la difesa della nostra identita'", Pera fa un paragone con l'errore dell'Europa pacifista che nel 1938 a Monaco "insabbio' la testa".

Attenzione a generalizzazioni, banalizzazioni e confusioni, dicevo. La prima generalizzazione e' quella che fa Pera di "nostra identita'". A quale identita' si riferisca Pera non e' dato sapere, in quanto essendo nostra e' quindi anche mia, ma io non credo - ad esempio - che la religione cattolica in cui sono stata educata e che nelle sue regole fondamentali parla di tolleranza e accoglienza possa essere confusa con la tradizione, come e' stato fatto parlando anche del crocifisso. E' una fede, non una tradizione, quindi qualcosa di piu' elevato e nel contempo non condiviso da tutti.

Sono inoltre Italiani tanti Ebrei (anche se molti lo dimenticarono all'epoca delle leggi fasciste sulla razza), che non hanno nella loro tradizione il crocifisso, ne', ovviamente, professano la religione cattolica. Sono Italiani tanti Cristiani non cattolici e tanti agnostici, che non condividono la visione mistica di Pera ne' le affermazioni di Pisanu su Gesu' da ben prima che l'attuale "scontro" fra religioni si presentasse. E la civilta' non e' solo religione nemmeno per gli Arabi, i quali inventarono parte della matematica, dell'astronomia e della filosofia - oltre naturalmente ai numeri arabi - quando al di qua del Mediterraneo c'erano poche orde di barbari.

La seconda generalizzazione e' quella di Calderoli, il quale fa di tutto l'Islam un fascio. Nel variegato mondo musulmano - composto forse da un miliardo di individui d'ogni razza, non solo Arabi - vi sono infinite sfumature. Fra gli Stati in cui si professa l'Islam vi sono quelli appunto ricordati da Pera, piu' vicini all'Occidente - e talora anche piu' aperti, ma non sempre - e vi sono quelli in cui e' avanzato il percorso culturale e pratico per affrancare la donna da una sottomissione che - ricordiamolo - per molti Stati occidentali non e' storia poi tanto vecchia, anche se si manifestava con differenti modalita'.

Solo pochi decenni fa era di fatto ammesso in Italia il "delitto d'onore" che oggi il Pakistan cerca di eradicare dal mondo tribale. Solo pochi decenni fa in molte delle attuali potenze occidentali non erano ammesse al voto le donne, donne simili a quelle che oggi chiedono di votare in Arabia Saudita, uno dei Paesi che Pera considera obiettivo dei terroristi perche' amico dell'Occidente.

Cio' premesso, e' vero che alcuni gruppi di fanatici che dicono di richiamarsi all'Islam vogliono costruire un grande Stato islamico, e' certo vero che costoro vedono come corrotti governi che dialogano con l'Occidente (la Turchia), si aprono alla democrazia (l'Egitto) o fanno da base agli USA (l'Arabia Saudita, l'Afghanistan), spesso pero' dimenticandosi dei diritti umani (ma questo non importa ai nostri governanti di civilta' superiore, perche' con gli "amici" si puo' chiudere un occhio...).

Ma sono appunto solo gruppi di fanatici, che si richiamano ad Allah, ma che avrebbero potuto trovare il loro humus in qualsiasi altro fanatismo. Il terrorismo islamico va condannato e combattuto con tutte le forze, ma non va confuso con l'intero "popolo" musulmano. Peraltro, il nazismo non era islamico, ma uccise milioni di persone "inferiori", i Cristiani non erano islamici, ma quanti orrori in nome di Cristo!

A questo punto veniamo a Pisanu, che ha il merito di aver espresso concetti positivi e pacati sul meticciato e sul dialogo fra culture, anche se con riferimento al patto atlantico con gli USA che al momento hanno una visione totalmente opposta. Il rischio dell'azione di Pisanu e' pero' che essa sia rivolta solo ad un Islam che non esiste, un Islam, appunto, italiano, cioe' creato su misura, o fatto piegando alle nostre esigenze chi ha bisogni ed esperienze diverse.

E' da verificare come intenda operare il ministro, ma anche la scelta degli interlocutori mi sembra ricca di trappole. Sono interlocutori gli Italiani convertiti all'Islam? Ma essi non hanno le nostre stesse tradizioni, leggi e convinzioni, a parte Allah? E' un buon interlocutore Magdi Allam, integratissimo (col governo) vicedirettore del Corriere della sera? Sono belli o buoni alcuni gruppi di Islamici che tacciano gli altri gruppi di essere favorevoli ai terroristi? All'epoca dei rapimenti dei nostri in Iraq ho letto dichiarazioni di condanna molto chiare e appelli al rilascio - oltre che di Musulmani all'estero - anche dell'UNICOII. Oggi leggo che sarebbe sospetta. A chi credere?

Dall'altra parte il manifesto dell'Islam moderato - firmato da alcuni esponenti arabi musulmani in Italia e da alcuni Italiani di fede islamica - al di la' di diverse affermazioni condivisibili mi sembra usare un tono eccessivamente "prono". Davvero pensiamo che popoli fieri si pieghino a questo? Noi lo faremmo? Ma gia', noi siamo la civilta' superiore...

Difendendo i diritti umani sono contraria naturalmente alla Sharia in tribunale - che sta scomparendo di fatto in molti Stati islamici dell'Africa anche non vicini all'Occidente - difendo pari diritti per le donne e non posso ammettere mutilazioni genitali o altre discriminazioni. Pero', proprio perche' credo nei diritti umani, non dimentico che la Carta dei diritti dell'uomo parla di "dignita'" dell'uomo. Credo che ogni discorso sulla piena integrazione o sul dialogo debba tener conto imprescindibilmente della dignita' di tutti, anche perche' umiliando si crea l'odio, quell'odio che fa nascere i terroristi, come ha sottolineato anche Kofi Annan.

E' giusto difendere una donna musulmana dalla Sharia che la voglia lapidare o la costringa ad annullarsi dietro un burqa, ma rispettando la sua cultura. Non siamo superiori. Non esistono razze, o popoli superiori, a meno di non pensarla come Hitler e camerati.

Speciale diritti

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Islamici solo in scuole statali sarebbe contro la Costituzione