COMUNICATO del 09 settembre 2005

 
     

Islamici solo in scuole statali : sarebbe contrario alla Costituzione
di Rita Guma

A margine dell'incontro europeo di Newcastle il ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu ha dichiarato la sua contrarieta' alle scuole islamiche separate, aggiungendo che i bambini islamici devono andare nelle scuole statali ed imparare l'Italiano.

Questo invito alla piena integrazione potrebbe essere accolto come esortazione di buon senso, soprattutto se svincolato dalle paure per la crescita dell'humus terroristico che riguarda invero una percentuale bassissima di Musulmani, tuttavia vi sono due punti che confliggono con la Costituzione italiana.

Infatti essa (come pure la carta fondamentale dei diritti dell'UE e la carta dei diritti dell'uomo dell'ONU) vietano le discriminazioni dei cittadini in base alla razza o alla religione (discriminazione che peraltro e' spesso proprio all'origine dell'odio verso il Paese ospitante).

Il primo aspetto, che denota anche una contraddizione, e' che esistono in Italia diverse scuole confessionali cattoliche, e questo governo si e' fatto promotore dell'istruzione privata. Da un canto sarebbe quindi incostituzionale discriminare gli immigrati che divengono cittadini italiani, dall'altro contraddittorio esaltare la scuola pubblica solo adesso e solo per una categoria di cittadini.

Il secondo aspetto riguarda l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole. Essa e' l'unica opzione presente nella scuola pubblica - pur se facoltativa - e proprio questo governo ha deciso l'assunzione di migliaia di insegnanti di religione cattolica. Anche questa sarebbe una discriminazione, cui si aggiungerebbe l'ostinazione di alcuni a tenere il crocifisso nelle classi.

Certo sarebbe veramente laico ed utile all'integrazione auspicare che i bambini vadano nelle scuole statali, tuttavia cio' dovrebbe valere per tutti i bambini italiani, siano essi cattolici, islamici, ebrei, cristiani, agnostici e cosi' via.

Diversamente, il possesso dei requisiti per ottenere la parificazione delle scuole islamiche (come di quelle cattoliche) a quelle statali, cioe' la conformita' dei programmi e delle strutture e l'adeguata qualifica dei docenti, dovrebbe essere sufficiente.

Spiace che il ministro Pisanu, favorevole al meticciato ed autore di varie riflessioni in buona parte condivisibili sul dialogo fra culture, sia scivolato in questa contraddizione, e spiace constatare che ancora una volta alcune testate parlano propagandisticamente di supporto della legge ad una proposta ministeriale dimenticando la Costituzione.

Speciale diritti

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