NEW del 10 settembre 2005

 
     

Ddl intercettazioni : il commento di Armando Spataro
di red

In una intervista oggi a La Stampa il procuratore aggiunto e capo del pool antiterrorismo di Milano Armando Spataro commenta il varo da parte del governo del disegno di legge sulle intercettazioni. Ne pubblichiamo alcuni ampi stralci con il consenso del magistrato.

Secondo Spataro la legge non era necessaria "salvo alcuni aspetti marginali e tecnici. Mi viene il sospetto che si tratti di un'altra legge ad personam".Alcuni abusi di questi anni, secondo il magistrato, avrebbero "dovuto determinare interventi unicamente sulla gestione e sul regime della riservatezza dei risultati delle intercettazioni".

Spataro si dice colpito dal fatto che il ddl "nasce dopo una vicenda, che ha fatto emergere gravi reati, gravi irregolarità e condotte riprovevoli di un certo sottobosco politico ed economico... Se fosse stata in vigore questa nuova disciplina, molte persone del processo milanese non sarebbero state intercettate, e dunque sarebbero rimaste fuori dalle indagini conversazioni comunque utili ai fini della individuazione di reati commessi dai soggetti indagati".

Commentando l'esclamazione di Berlusconi secondo cui con la nuova legge finira' un incubo per tutti gli italiani, Spataro chiosa: "Finirà l'incubo per i criminali, corruttori, manipolatori di ogni specie. A me sembra che l'impostazione complessiva delle modifiche rappresenti un vulnus, una limitazione alle investigazioni che vogliano ottenere buoni risultati... Penso alla difficoltà di arrivare a una conclusione per le indagini che riguardano reati gravi come l'omicidio, le rapine, le estorsioni, i reati finanziari, la corruzione, i reati contro la pubblica amministrazione».

Sulla limitazione di tre mesi Spataro commenta che "E' incomprensibile questa limitazione, quando la fase delle indagini preliminare può durare da un minimo di sei mesi al massimo di un anno, con possibilità di proroghe in alcuni casi. Quindi, pm e polizia giudiziaria si troveranno a dover scegliere sulla base di criteri meramente occasionali. Su quale base si deciderà di sottoporre un indagato a intercettazioni da marzo a maggio e non da settembre a novembre?".

Sul divieto di intercettazioni a persone non indagate, Spataro ricorda che si e' "proceduto ad arresti di pericolosi criminali e autori di gravi reati intercettando soggetti estranei alle indagini che spesso erano inconsapevoli dello spessore criminale di coloro che ospitavano".

Speciale Giustizia

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