NEW del 24 agosto 2005

 
 
       
 

Russia : pressioni sugli avvocati contro il segreto professionale
di Giulia Alliani

Racconta Peter Finn del Washington Post che Svetlana Zayets stava scendendo da un treno a Yekaterinenburg, quando sette ufficiali della locale polizia le hanno intimato di seguirli negli uffici del procuratore per essere interrogata su una presunta associazione criminale.

Svetlana Zayets non era sospettata o accusata di nulla: era l'avvocato del principale sospettato. Con questo stratagemma, spiega il giornalista, il procuratore le ha impedito di continuare ad esercitare il suo mandato, perche' la legge russa prevede che chi svolge il ruolo di testimone in un caso, non puo' anche svolgere la funzione di avvocato in quello stesso caso.

L'avvocato Zayets ha difeso con successo, per sei anni, Ravil Khakimov, proprietario di 17 concessionarie di automobili, da accuse di vario tipo (estorsione, evasione fiscale, etc.). Il suo cliente si trova in custodia cautelare da dicembre. Il caso di Svetlana Zayets e' uno dei tanti che costituiscono il sintomo di un attacco sempre piu' esteso al principio del segreto professionale.

Sono molti gli avvocati che temono un'intromissione sempre piu pesante dello stato nel lavoro degli avvocati, oltre a quella gia' in atto su procuratori e giudici, e l'associazione forense ha raccomandato ai propri affiliati di riferire qualsiasi caso di abuso allo scopo di documentare tali pratiche.

Secondo il Washington Post, il ministero della giustizia russo ha proposto una legislazione che pone fine al rapporto fiduciario tra cliente e avvocato, e pone sotto il controllo statale l'avvocatura attualmente indipendente.

La bozza di legge darebbe allo stato il diritto di chiedere "le informazioni consegnate agli avvocati nel corso del rapporto di assistenza legale ai clienti, comprese le informazioni su specifici casi". Inoltre lo stato avrebbe "il controllo diretto sull'attivita' degli avvocati, degli studi, e delle associazioni professionali".

Il presidente dell'associazione degli avvocati ha dichiarato che, se le misure proposte venissero approvate, si tratterebbe di un ritorno ai controlli in stile sovietico Persino alcuni sostenitori di Putin hanno manifestato le loro perplessita',

Secondo Andrei Makarov, parlamentare pro-Putin del Partito della Russia Unita, un'agenzia dello stato non puo' controllare gli avvocati, il cui compito principale e' quello di proteggere i clienti dai corpi dello stato cui e' affidata l'accusa. E ha aggiunto che il Cremlino dovrebbe andare fiero dell'indipendenza dell'avvocatura.

Intanto, anche se la legge non e' ancora stata approvata, pare che continuino a verificarsi casi come quello toccato a Svetlana Zayets.

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