Reati
finanziari grandi e piccoli : due pesi e due misure
di Rita Guma
Non comprendera' le indagini di mafia e di terrorismo il divieto di intercettazioni stabilito dal ddl che il premier Silvio Berlusconi ha personalmente predisposto (dopo la vicenda Fazio). Lo ha comunicato egli stesso ai giornalisti il giorno di ferragosto, dato che il decreto e' stato stilato a tempo di record durante le vacanze per proteggere, come vorrebbe farci credere il presidente del consiglio, "la liberta' dei cittadini".
Purtroppo Berlusconi non ha parlato di non impedire le indagini sui reati finanziari, il casus da cui e' nata tutta questa fretta per stilare il disegno di legge che egli dice di ritenere cosi' necessario "in uno Stato liberale". Uno scandalo - quello di Fazio-Antonveneta - che si vuole far tacere vaneggiando di possibili intercettazioni ai danni dell'intera Italia ('Mariolina, cala la pasta', oppure 'amore quanto mi manchi', ma che guardoni questi giudici!).
E "Con Fazio ci sono problemi?" chiede il giornalista, e Berlusconi tranquillo ''Ma no, noi aspettiamo che ci sia la convocazione del Cicr e quindi anche Fazio esporra' le sue ragioni'". Ma se il premier minimizza a Portortondo, gli risponde Cossiga da Cortina D'Ampezzo (come dire, il mare e la montagna): "fossi in Fazio, mi dimetterei" ed aggiunge che "la Banca d'Italia ha l'obbligo della credibilita' internazionale. Al suo posto ci metterei Mario Monti, o Paolo Savona".
Per lo meno salveremmo la faccia, sembra dire l'ex presidente, preoccupato forse anche per gli indici di borsa e per il giudizio negativo giunto una settimana fa dall'agenzia internazionale Standard & Poor, che ha passa l'outlook dell'Italia da stabile a negativo (mentre resta stabile per Moody's), ma nessuno parla dei risparmiatori (quegli Italiani le cui conversazioni telefoniche si dice di voler tutelare).
Nessuno ci ha pensato nemmeno quando, parlando da un lato di decreto a tutela dei risparmiatori (un mezzo fiasco), questo governo con il patteggiamento allargato riduceva dall'altro lato le pene per corrotti e corruttori e per i falsificatori finanziari. Per non parlare del rientro dei capitali dall'estero, ingenti somme di cui immagino non fossero in possesso la maggior parte degli Italiani, ma i soliti noti e meno noti amici degli amici.
Intanto, nei primi sei mesi del 2005 la Guardia di Finanza - con 41.700 verifiche fiscali - ha scoperto un imponibile occultato al fisco per circa 11.3 miliardi di euro ed un'evasione dell'IVA per 1.2 miliardi. Dei quasi 4.500 evasori scoperti, 3.976 erano completamente sconosciuti al fisco. Sono stati inoltre individuati 17.000 lavoratori irregolari, di cui oltre 10.000 totalmente in nero. Ci sono stati 118 arresti e 4.400 denunce.
E poi giu' multe a chi acquista oggetti copiati dagli ambulanti. Un paio di occhiali comprati da un venditore abusivo in spiaggia a Rimini per 10 euro e' costato una multa di 3.330 euro ad una signora di Parma. Stessa multa a Venezia per una borsa griffata comprata da una coppia di turisti olandesi da un ambulante per 30 euro. A San Benedetto del Tronto la polizia e' giunta prima, sequestrando 800 falsi Rolex e Cartier per un valore di circa 24.000 euro, piu' 8 mila euro in contanti.
La legge punisce infatti adesso chi acquista merce falsa, e prevede sanzioni fino a 10.000 euro, impegnando uomini alla ricerca dei poveracci, o alla persecuzione dei turisti stranieri (gia' in fuga per le misure antiterrorismo nei musei), invece di andare laddove avvengono le transazioni miliardarie illecite garantite dalla telefonata amichevole di chi dovrebbe controllare.
Ma non eri per la legalita', mi direte? Una contraffazione o l'evasione fiscale sono sempre una sorta di furto. Appunto, sono per la legalita', ma non mi stupisco se - con questi grandi esempi di uomini politici e di politica delle sanzioni in Italia - crescono i piccoli reati, le infrazioni per cui viene comminata la multa, ma soprattutto quelli che nessuno riesce a vedere. Pardon.... ad intercettare.
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