NEW del 23 luglio 2005

 
 
       
 

Marcello Pera , ma che guerra all'Occidente d' Egitto !
di Rita Guma

L'ineffabile Marcello Pera sta conducendo una sua guerra personale, con una resipiscenza delle antiche crociate, ed arriva a dichiarare - dopo l'attentato di Sharm el Sheikh, in Egitto - che i terroristi hanno dichiarato guerra all'Occidente e occorre difendere i nostri valori etc etc...

Azzardo alcune ipotesi.

Pera non sa che Sharm el Sheikh e' in Egitto.

Pera non sa che quella egiziana non e' una civilta' occidentale, e che quando i Romani arrivarono li' c'era gia' una cultura millenaria precedente. In ogni caso e' una civilta' araba e islamica, anche se esiste una chiesa cristiana copta nel Paese.

Pera non si intende di economia, e quindi non comprende che un attacco ad una localita' turistica egiziana rischia di avere come unico effetto un colpo notevole all'economia egiziana, giacche' gli Occidentali si terranno alla larga da quei luoghi, per non rischiare, mentre i poveri Egiziani del settore turistico (oltre a quelli morti per le bombe) - che non sono Occidentali - ne subiranno le conseguenze.

Altra ipotesi e' che Pera voglia improvvisarsi comunicatore e portare avanti la sua idea fissa sul cristianesimo (cattolicesimo, ma purtroppo per lui nel resto d'Europa e negli Stati Uniti ci sono molte altre Chiese e culti cristiani non cattolici, oltre a nutrite comunita' ebraiche) sfruttando l'impatto delle bombe, come fa la Lega con i crimini commessi da immigrati.

Pero' non e' un buon comunicatore, dato che credo la maggior parte dei cittadini italiani sappiano che l'Egitto non fa parte dell'Occidente e che - pur volendo con questo gesto colpire i turisti - sarebbe stato molto piu' efficace attaccare in un'altra capitale occidentale, per colpire l'Occidente. Ne' si tratta di un problema di servizi di sicurezza, dato che quelli egiziani sono preparatissimi e sempre in stato d'allerta.

Peraltro Pera, e tutti quelli che come lui si attaccano alle differenze Occidente-Islam fomentando odio, sembra non abbiano mai viaggiato, o anche solo letto il bilancio delle morti degli attentati di Madrid o Londra, che dimostrano come ormai l'Occidente sia un melting pot di razze, civilta', culture e colori.

Le 52 vittime di Londra (gli altri 4 sono gli attentatori) appartenevano ad 11 differenti nazionalita': britannica, italiana, polacca, francese, australiana, neozelandese, israeliana, afghana, turca, americano-vietnamita, britannica e delle isole Mauritius. Quelli degli attacchi di Madrid erano per il 35% non Spagnoli, ma di ben di 13 diverse nazionalita', fra cui alcuni arabi-africani.

La cinquantaseiesima vittima degli attentati di Londra era un ragazzo afghano, studente modello che lavorava part-time in pizzeria, i cui genitori erano stati uccisi brutalmente dai Talebani in Afghanistan quando egli era adolescente. I parenti erano riusciti a farlo fuggire da Kabul verso la Gran Bretagna.

Come lui c'erano decine di altri non-occidentali fra i morti dei vari attacchi, come sono la maggioranza gli Egiziani (di pelle chiara o scura) che hanno perso la vita a Taba o Sharm el Sheikh. Etichettare tutti gli occidentali come di qua e gli altri di la', i primi come buoni e i secondi come cattivi - fa solo ridere, o piangere per la constatazione dell'ignoranza o della mala fede.

E pensare che questo signore che non sa la storia, non comprende l'economia, non osserva evidentemente i volti colorati per strada quando viaggia e non rappresenta tutti gli Italiani - portando avanti questa idea fissa delle radici cristiane/cattoliche che tanti concittadini non condividono - occupa la seconda carica dello Stato e potrebbe diventare presidente della nostra Nazione.

Speciale terrorismo con dossier terroristi islamici

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