NEW del 03 giugno 2005

 
     

Referendum : esposto contro Marcello Pera per invito all'astensione
di red

Il presidente del Senato, Marcello Pera, e' stato denunciato per aver esortato i cittadini ad astenersi dal voto sui referendum del 12 giugno per l'abrogazione di alcuni articoli della legge 40 sulla fecondazione assistita.

L'esposto-denuncia e' stato depositato presso la Procura di Firenze dal segretario della Federazione dei Liberali, Raffaello Morelli, che chiede all'autorita' giudiziaria di accertare se il Presidente del Senato con questa azione abbia violato la legge (art.98 della 361/1957 ) che stabilisce sanzioni penali per chiunque, investito di pubblico potere o funzione civile, abusi delle proprie attribuzioni per indurre gli elettori all'astensione.

L'esponente liberale, assistito dall'avv. Fabrizio Prosperi del Foro di Firenze, ha rilevato che il Presidente del Senato ha scritto un importante articolo sulla prima pagina del piu' diffuso quotidiano nazionale, riportato poi anche sul sito ufficiale del Senato della Repubblica. In questo articolo Pera argomenta a lungo e in dettaglio a favore dell'astensione dal voto, asserendo che l'astensione non e' un sotterfugio, ma una pausa di riflessione e un omaggio alla democrazia parlamentare.

Questo articolo, denuncia Morelli, "proprio per l'autorevolezza dell'autore, ha costituito un evento di grande impatto ed e' stato al centro di generali commenti" costituendo "un atto di clamorosa propaganda a favore dell'astensione dal voto, tanto piu' importante e simbolicamente decisivo perche' fa apparire lo Stato stesso incline all'astensione".

E' particolarmente grave - dicono i Liberali - "che l'altissima carica istituzionale sia utilizzata al di la'  della lettera e dell'impianto della Costituzione e che addirittura si giunga a violare le chiare regole del procedimento referendario. Con l'ulteriore aggravante della possibilita'  di controllare se il singolo cittadino rispetta o meno le indicazioni propagandate, poiche' i non votanti risultano nominativamente".

Va considerato peraltro che l'intervento di Pera, essendo stato inserito sul sito del Senato, appare non come una posizione personale, ma come un convincimento istituzionale, e viene e divulgato automaticamente a tutti coloro che visitano il sito istituzionale, e non solo a chi e' interessato a leggere sui giornali le dichiarazioni di Pera.

Anche il medico Severino Antinori ha presentato oggi a Roma con analoghe motivazioni una denuncia nei confronti di Pera, di Pierferdinando Casini, del presidente della Conferenza Episcopale Italiana Camillo Ruini, del ministro della salute Francesco Storace e di altri tre ministri. Antinori ha agito a nome del comitato "Libertà e Ricerca", che appoggia i quattro si' per i referendum sulla procreazione assistita, ed ha chiesto il sequestro probatorio di trasmissioni radiotelevisive ove si invitavano i cittadini all'astensione.

E' da registrarsi intanto il parere espresso dal prof. Marco Olivetti, docente di Diritto costituzionale e componente del comitato Scienza & vita per la legge 40 - che, com'è noto sostiene la scelta del "non voto" al referendum sulla procreazione assistita - sulla questione se l'invito all'astensione nei referendum da parte di ministri di culto e di pubblici ufficiali sia sanzionabile o meno come reato in base al combinato disposto degli artt. 51 della legge n. 352/1970 e 98 del T.U. per l'elezione della Camera dei Deputati.

Secondo Olivetti nell'art. 98 si parla di induzione all'astensione come comportamento sanzionato, "ma in un contesto dal quale si comprende chiaramente che l'induzione deve consistere in un comportamento volto a coartare la liberta' di voto dell'elettore, come risulta anche dal fatto che il comportamento stesso deve essere realizzato abusando delle proprie attribuzioni. Il comportamento sanzionato dall'art. 98 deve cioè essere idoneo, per la sua intensita' (ad esempio mediante minacce), a ledere la potesta' di autodeterminazione dell'elettore".

Secondo il costituzionalista "non e' invece sanzionata la mera propaganda astensionista, che costituisce invece - per tutti i cittadini, inclusi i pubblici ufficiali e i ministri di culto - esercizio di fondamentali diritti di liberta' che sono alla base della convivenza civile nel nostro Paese: la libertà di manifestazione del pensiero, la libertà di religione, la libertà di votare (la quale nel caso dei referendum include il diritto di non votare)".

Olivetti parla quindi di "piena legittimita' morale, giuridica e politica dell'astensione nel referendum abrogativo e degli inviti in tal senso". Dello stesso avviso il prof. Casini, membro del direttivo della stessa associazione, in contrapposizione con altri opinionisti e giuristi e con il procuratore capo di Firenze Ubaldo Nannucci.

Un evento che mette a confronto le due visioni contrapposte


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Osservatorio su referendum fecondazione assistita e astensione