NEW del 14 maggio 2005

 
     

Blair non vuol cambiare il sistema che gli ha dato la vittoria
di Giulia Alliani

Continua la campagna dell'Independent a favore della riforma elettorale nel Regno Unito. A Downing Street, durante l'ultima conferenza stampa mensile, Blair ha affrontato domande imbarazzannti sull'effettiva rappresentanza del suo terzo mandato, ottenuto con un numero di voti inferiore a quello dei Conservatori.

Secondo il deputato laburista Frank Field e' necessario promuovere una nuova commissione mista sulla riforma elettorale che esamini le implicazioni del maggioritario, e metta in evidenza vantaggi e svantaggi di una riforma. Lo stesso Field ha intenzione di presentare una mozione in questo senso perche' l'attuale sistema "non e' in grado di soddisfare la prima esigenza della democrazia britannica, per cui si richiede la rappresentanza nella Casa dei Comuni di tutte le opinioni degli elettori".

Blair non afferma che l'attuale sistema e' equo ma, allo stesso tempo, sembra restare sordo alle richieste di riforma. "Il guaio e'" ha detto "che in ogni sistema c'e' qualche aspetto che, per diverse ragioni, lo rende iniquo. Con il sistema proporzionale un piccolo partito puo' in realta' avere un risultato che lo rende l'ago della bilancia. E questo non e' giusto". Secondo Blair i voti ottenuti dai Liberal Democratici non vanno interpretati come espressione di mancanza di fiducia nel Governo.

"A mio parere" ha dichiarato "se questa fosse stata solo una battaglia tra Laburisti e Conservatori, non credo ci sarebbero dubbi su quale risultato avrebbero avuto le elezioni. Anche se avessimo avuto Laburisti contro Liberal Democratici il risultato sarebbe stato lo stesso. Forse anche in caso di duello tra Conservatori e Liberal Democratici, avrebbero vinto i Conservatori. Non penso che l'esistenza del terzo partito, con questa quantita' di voti, significhi che la gente aveva dei dubbi sul Governo".

E' vero che molti inglesi ancora non reputano i Liberal Democratici pronti per affrontare decisioni politiche su scala nazionale, mentre li considerano molto efficienti sul piano locale. Tuttavia e' vero anche che il voto laburista non e' un voto entusiasta del Governo. Gli inglesi hanno votato laburista in mancanza di meglio, ma non sono affatto soddisfatti del loro Governo, sebbene in Italia quello di Blair sia stato rappresentato come un grande successo.

Per rendersene conto sarebbe bastato vedere le espressioni perplesse dipinte sui volti dello scrittore Tim Parks e dello storico John Foot, entrambi invitati da Gad Lerner all'Infedele per una discussione sulle elezioni inglesi, mentre ascoltavano le valutazioni positive del direttore del Riformista, Antonio Polito, e del professor Michele Salvati. Parks, alla fine della trasmissione, si era fatto l'idea che gli Italiani si fossero fabbricati un paese inesistente, un'Inghilterra utopica con scarse corrispondenze nella realta'.

Intanto l'Independent si diverte a rimarcare le contraddizioni in cui nel corso degli anni e' caduto Blair, e lo fa nel modo che ci e' familiare grazie al nostro giornalista Marco Travaglio, che ormai da tempo si diverte e ci fa divertire proponendo le conversioni a "U" dei politici italiani nella sua rubrica "Carta Canta", nel sito del quotidiano "la Repubblica".

Questo il "Carta Canta" britannico in puro 'Travaglio style': Come Blair, cambiando registro, si e' messo contro la democrazia

"Ci impegniamo a indire un referendum sul sistema elettorale per la Camera dei Comuni. Verra' subito costituita una commissione indipendente sui sistemi elettorali, che raccomandera' uno dei sistemi di tipo proporzionale come alternativa al sistema maggioritario" (Manifesto elettorale del partito Laburista per le elezioni del 1997)

"Uno studio molto ben argomentato e convincente... e' in gran parte una modifica del sistema per Westminster attualmente in vigore, piuttosto che un sistema proporzionale vero e proprio, come quelli che si usano in altri paesi" (Blair a proposito del rapporto Jenkins del 1998, che suggeriva l'adozione di un sistema proporzionale)

"Non ci sono progetti per una modifica dell'attuale sistema" (Il portavoce del Primo Ministro, all'inizio di questa settimana).

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