NEW del 06 maggio 2005

 
 
       
 

Abu Ghraib : Bush degrada generale ma dice no al TPI per soldati USA
di Rico Guillermo

Il presidente USA George W. Bush ha degradato a semplice colonnello il brigadiere generale che dirigeva la prigione di Abu Ghraib all'epoca delle torture e degli abusi, Janis Karpinksi.

Nel frattempo Bush ha ribadito la sua contrarieta' al Tribunale Penale Internazionale, affermando che gli Stati Uniti non accetteranno mai che i loro soldati vi vengano giudicati.

Janis Karpinksi e' stata riconosciuta colpevole di manchevolezze nel comando, anche se il rapporto su di lei afferma che non vi e' stato un effetto diretto di queste sugli abusi. Lo ha comunicato il Pentagono, dicendo che la decisione di degradarla e' stata presa al termine di una intensa indagine.

Il procuratore militare Neal Puckett ha detto che l'ufficiale accetta la sua parte di responsabilita', ma come ruolo nella catena di comando, non come sua responsabilita' diretta e che ha sottolineato come fossero state condotte diverse indagini nei mesi precedenti. Inoltre l'ex brigadiere generale ha detto che vi era personale dei servizi segreti che dava istruzioni su come interrogare i prigionieri alla polizia militare implicata nello scandalo.

Karpinski - che era stata formalmente rilevata dal comando della brigata di riservisti il mese scorso - e' solo una degli ufficiali di alto grado coinvolta nello scandalo delle torture e umiliazioni ai detenuti che ha provocato indignazione in tutto il mondo. Il degrado e' stato raccomandato dagli alti comandi dell'esercito.

Gli altri ufficiali coinvolti nello scandalo, Ricardo Sanchez, comandante delle forze USA in Iraq nel 2003, Barbara Fast, ex capo dell'intelligence nel Paese, Walter Wojdakowski, aiuto di Sanchez e Mark Warren, consigliere legale di Sanchez, sono stati scagionati completamente dall'inchiesta del Pentagono.

Per gli abusi sono stati invece condannati o dimessi alcuni soldati e sottoufficiali. Ieri un giudice militare ha dichiarato che non era possibile procedere nel processo a carico di Lynndie England, la soldatessa fotografata ad Abu Ghraib vicino a piramidi di detenuti nudi e con un detenuto al guinzaglio.

La decisione e' giunta dopo che il suo ex compagno Charles Graner, gia' condannato per gli stessi reati, ha testimoniato che la donna non sapeva cio' che stava facendo mentre umiliava i prigionieri. Poiche' la England si era dichiarata colpevole dei reati che le venivano contestati, il giudice, molto irritato, ha concluso che la situazione impediva di procedere.

Poche persone hanno quindi pagato per il dolore e l'umiliazione inflitti a tanti, e che ha portato in alcuni casi a danni permanenti o alla morte. Tuttavia non sara' possibile intervenire a livello internazionale ne' con una inchiesta (sempre rifiutata dagli USA per i crimini che vedono coinvolti i soldati americani) ne' con il Tribunale penale dell'ONU.

Bush lo ha confermato ieri alla televisione olandese TV Nos, dicendo che gli USA non accetteranno mai che i loro soldati vengano giudicati da magistrati non eletti. Ha aggiunto che pero' cio' non significa "che non costringeremo alcuno a rendere conto. E' cio' che stiamo facendo adesso in America". Il riferimento era evidentemente ai declassamenti ed ai pochi processi ai sottoposti.

Le autorita' di molti Paesi in via di sviluppo hanno accettato, in cambio di finanziamenti, specifici accordi con gli USA per escludere che le truppe americane siano deferite al TPI anche ove commettano crimini di guerra o abusi. Martedi' Washington ha annunciato che l'Angola e' divenuto il centesimo Paese a siglare tali accordi.

Speciale diritti umani


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Torture : prigionieri uccisi nelle prigioni USA all'estero

Rapporto del Pentagono sulle torture ad Abu Ghraib e Guantanamo