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NOTIZIARIO del 29
gennaio 2005
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Iraq
: tensione e attacchi alla vigilia del voto Tensione e attentati a soldati, seggi e sedi di partito travagliano l'Iraq alla vigilia del voto. Un'auto-bomba guidata da un attentatore suicida e' esplosa all'esterno di un seggio nella cittadina di Khanaqin, a nord-est di Baghdad. Fonti del governo confermano che vi e' stato anche un attacco ad un convoglio di guardie irachene che stava dirigendosi verso uno dei ponti principali sul Tigri, dopo aver appena lasciato la 'Zona Verde' che ospita gli uffici dell'esecutivo ad interim, il quartier generale della coalizione e le ambasciate di Stati Uniti e Gran Bretagna. I soldati hanno reagisto all'eggressione e ne e' nata una enorme sparatoria protrattasi per parecchi minuti. I militari USA del vicino posto di blocco' si sono tenuti fuori dalla battaglia. Due soldati statunitensi sono invece morti nella caduta di elicottero da ricognizione Kiowa ieri sera nella parte sud-occidentale di Baghdad. Altri cinque soldati sono rimasti uccisi in tre diversi attacchi nella capitale. Come riferito dalla polizia, almeno 4 persone sono rimaste ferite per l'esplosione di due bombe a Dahuk, nel nord dell'Iraq, davanti alla sede del Partito Democratico del Kurdistan, relativo a Dahuk e ad Arbil. Abu Musab Al Zarqawi con Ansar al Sunna ha minacciato - con un comunicato di cui non e' pero' certa l'autenticita' - di colpire tutti gli iracheni che si recheranno alle urne, anche dopo la chiusura dei seggi. "Vi abbiamo avvertito di non frequentare i centri che in questa sporca commedia vengono chiamati uffici elettorali ... Saranno gli obiettivi dei mujaheddin"', afferma il comunicato del gruppo integralista islamico legato ad Al Qaida. Gli iracheni di eta' superiore a 18 anni che si sono iscritti nelle liste elettorali sono chiamati alle urne domani per eleggere con il sistema proporzionale l'Assemblea Nazionale di 275 membri che dovra' redigere la Costituzione e approvare la nomina del nuovo governo che sostituira' quello ad interim guidato da Iyad Allawi. L'Assemblea dovra' anche nominare i consigli delle 18 province irachene ed i componenti del parlamento autonomo del nord curdo. Sulla scheda elettorale ci sono circa 100 nomi di liste o coalizioni in rappresentanza di 256 formazioni politiche o candidati indipendenti. Gli iscritti alle liste elettorali dovrebbero essere tra 13 e 15 milioni. Le urne sono state distribuite in migliaia di seggi, compresi quelli nella provincia ribelle di Al Anbar, delle citta' di Falluja e Ramadi e quelli allestiti in 14 paesi dove gli iracheni all'estero hanno gia' cominciato a votare da venerdi' 27. Sono 14 i Paesi in cui l'Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim) ha allestito seggi. Su circa 1,2 milioni di iracheni all'estero, solo circa 280.000 si sono iscritti nelle liste elettorali. I primi a votare, a causa del fuso orario, sono stati gli iracheni residenti in Australia; gli ultimi saranno i residenti negli USA e in Canada.
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Misure straordinarie per il voto
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